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Nuovi progetti di Dea Pelletterie: "Faremo un’accademia per artigiani"

Nell’emergenza Covid l’azienda ha avviato la produzione di mascherine. "Le personalizziamo col marchio Leopolda Firenze"

Uscire dalla pandemia economicamente più forti di prima. Questo il piano di Dea Pelletterie, azienda di Chiesina Uzzanese che produce borse per marchi come Gucci, Luis Vuitton e Bottega Veneta, solo per citarne alcuni.

Con la fine del lockdown la produzione è tornata ad alti livelli, non senza qualche novità. "Oltre alla nostra produzione storica di borse – sottolinea Antonio Mallozzi, amministratore delegato – abbiamo iniziato a produrre anche mascherine in tessuto non tessuto. Lo abbiamo fatto sfruttando la tecnologia e il know-how che già avevamo in azienda, portando avanti la produzione quando il reparto pelletteria ha dovuto fermarsi per via dell’emergenza. In questo modo, tra l’altro, siamo riusciti a evitare per molti dipendenti la cassa integrazione".

Adesso che la produzione delle borse è tornata ai livelli pre-Covid19, la realizzazione delle mascherine non si è fermata. "Si tratta di un prodotto che serve e servirà. Le nostre hanno la personalizzazione del marchio Leopolda Firenze che possediamo. Dopo aver realizzato quelle a misura standard, adesso ci stiamo concentrando in un nuovo modello di mascherina, progettato e sagomato dal nostro reparto progettazione. Così il prodotto è sempre protettivo ma è più comodo e gradevole alla vista".

Le borse e la pelletteria rimangono, comunque, le attività principali. "Prima della pandemia – rivela Mallozzi – avevamo già iniziato un programma di rilancio della pelletteria, attraverso una progressiva “italianizzazione“ del processo produttivo. Cosa significa? Produrre tutto in proprio, limitando il più possibile l’utilizzo di componenti esterni provenienti da manodopera straniera". Il processo è stato frenato in parte dalla mancanza di figure professionali specializzato in alcuni settori. "Avremo assoluto bisogno di montatori di borse con esperienza, ma in questa zona non ci sono questo tipo di figure professionali". Assunzioni in vista? "Magari – sorride Mallozzi – trovassimo montatori di borse: li assumeremmo al volo".

"Vogliamo puntare sui giovani – sottolinea Filippo Migliacci, direttore generale e mente creativa dell’azienda – e dimostrare che possiamo produrre tutto il necessario per una borsa d’eccellenza da soli. Cerchiamo macchinisti e cucitori. Presto però potremo crescere professionalmente con i nostri dipendenti in casa".

Il piano infatti prevede l’inaugurazione di un’accademia di pelletteria. "Sarà nei locali dell’azienda – conclude Mallozzi – dove insegneremo ai giovani le fasi della costruzione di una borsa, dal progetto al prodotto finito. Usciti da qui, saranno pronti a lavorare da subito, anche da noi. Quando? Il nostro obiettivo è di iniziare le lezioni già dal prossimo anno".

Francesco Storai