No alla sorveglianza speciale per il tifoso Il tribunale di Firenze respinge l’istanza

L’Ufficio misure di prevenzione del Tribunale di Firenze ha rigettato la proposta della questura di Pistoia, depositata il 13 marzo 2023 nei confronti di Giuseppe Mazzotta, 52 anni, volto noto del tifo pistoiese e difeso di fiducia dall’avvocato Pamela Bonaiuti del foro di Prato. Si chiedeva l’applicazione della misura di prevenzione della sorveglianza speciale di pubblica sicurezza per tre anni con obbligo di soggiorno nel comune di Pistoia: "In quanto pericoloso generico". L’udienza si è svolta il 24 maggio scorso e il tribunale (Silvia Cipriani presidente e relatore, Silvia Isidori e Alessio Innocenti), ha sciolto ieri la riserva. Dopo l’analisi dell’evoluzione normativa e i riferimenti costituzionali ("non bastano – si legge – le banche dati in uso alle forze di polizia non accompagnate da aggiornamenti sui relativi sviluppi procedimentali"), si rileva che non basta: "La mera indicazione dei procedimenti aperti a carico di un soggetto, soprattutto ove relativi a comportamenti risalenti nel tempo (...), i fatti posti a base della richiesta coprono un arco di tempo di quasi 30 anni e consistono in episodi caratterizzati da aggressioni verbali, (molti i reati di minaccia), resistenza, lesioni non gravi. Reati che potrebbero astrattamente integrare la pericolosità generica (...), ma non tali da integrare gli elementi necessari per l’applicazione della misura richiesta e hanno una cadenza meno che annuale. Manca – si legge infine – il requisito della pericolosità effettiva e attuale e del requisito della pericolosità ai sensi del codice antimafia".