
La posizione geografica tra Pistoia e Lucca esclude il percorso disagiato perchè è inferiore ai 60 chilometri .
In occasione della conferenza dei sindaci della Valdinievole è arrivata la risposta del ministero della Salute sulla richiesta di deroga che era stata avanzata dalla Regione Toscana alla chiusura del Punto Nascita dell’Ospedale Santi Cosma e Damiano. Una risposta negativa. Il Comitato Percorso Nascita nazionale, presa visione della documentazione, in particolare dei certificati di assistenza al parto, ha espresso parere sfavorevole, perché il volume delle attività è inferiore ai 500 parti annui. Il Comitato ha spiegato anche che non sussistono condizioni per accedere alla deroga.
"La posizione geografica presentata, relativa ai Comuni bacino di utenza del Punto Nascita, evidenzia chiaramente come i tempi di percorrenza verso i Punti Nascita alternativi di Lucca e Pistoia sono ben al di sotto dei 60 minuti che definiscono il disagio orografico, indicato dal Decreto ministeriale dell’11 novembre 2025, per la valutazione delle richieste di mantenere in attività punti nascita con volumi di attività inferiori ai 500 parti annui e in condizioni orografiche difficili". L’Azienda Usl Toscana Centro, preso atto del decreto di chiusura del Punto Nascita pesciatino, conferma la volontà di potenziare il Centro Aziendale per i Servizi dedicati alle patologie femminili, percorso avviato tre anni fa in seguito alla chiusura del Punto Nascita, che ha visto un forte incremento degli interventi chirurgici ginecologici e che ha portato la struttura operativa di Ginecologia, in alcuni settori, all’abbattimento delle liste d’attesa a livello aziendale, sia in ambito chirurgico che ambulatoriale. La struttura ha ormai una forte attrattività e le donne provengono da Empoli, Firenze, Prato e Pistoia.
"La delusione è piena – esordisce, a nome del Comitato RiNascere in Valdinievole, il fondatore e presidente Claudio Giuntoli – ma la risposta era scontata. La richiesta di deroga era stata avanzata dalla Regione Toscana a reparto già chiuso. In questi tre anni ci siamo limitati ad aspettare senza intraprendere alcun tipo di azione concreta che avrebbe potuto pilotare diversamente la decisione. Ora resta da capire i tempi della risposta. La realtà dei fatti è che ci era stata promessa la riapertura, e anche in breve tempo. Adesso – conclude Giuntoli – non ci resta che fare richiesta di accesso agli atti".
Emanuele Cutsodontis