"No ai rifiuti urbani al Cassero". Serravalle ’ammonisce’ la Regione

Pronto un’ordine del giorno bipartisan contro l’eventualità paventata nel piano dell’economia circolare

"No ai rifiuti urbani al Cassero". Serravalle ’ammonisce’ la Regione

"No ai rifiuti urbani al Cassero". Serravalle ’ammonisce’ la Regione

Un ordine del giorno, condiviso da maggioranza ed opposizione, per esprimere la contrarietà del consiglio comunale di Serravalle all’ipotesi di conferire rifiuti urbani all’interno della discarica del Cassero che avrebbe paventato la Regione.

Questo l’atto, firmato dal capogruppo di Uniti per Serravalle Stefano Agostini e dal capogruppo del centrosinistra Sandro Cioni, che dovrebbe essere discusso e approvato nel corso della prossima seduta consiliare. Alla base del documento ci sarebbe il timore bipartisan che il nuovo Piano regionale dei rifiuti (che il consiglio regionale sarà chiamato a discutere la prossima settimana e che dovrebbe prevedere "il parziale riutilizzo di volumetrie di discariche autorizzate ai soli rifiuti speciali, previa necessaria modifica degli atti autorizzativi, anche per i rifiuti urbani) possa avere effetti nefasti sulla vivibilità del comune di Serravalle.

"La discarica riceve attualmente rifiuti speciali non pericolosi, che hanno un impatto olfattivo minimo – ha spiegato il vicesindaco Federico Gorbi – il quadro cambierebbe però radicalmente se nel sito del Cassero venissero conferiti rifiuti urbani. Perché oltre ai miasmi e agli odori particolarmente forti, scarti del genere attirerebbero anche roditori e gabbiani".

Una visione condivisa anche dal capogruppo ’dem’. "È mancata la fase di confronto tra la Regione e gli enti locali che, su certe decisioni, devono essere ascoltati perché sono i più vicini ai cittadini – il parere di Cioni –; non si può prendere una decisione di questa portata solo dall’alto. La discarica del Cassero è nata come discarica per rifiuti speciali ed è sempre stato detto in tutti questi anni che mai ci sarebbero finiti i rifiuti solidi urbani". Un concetto ribadito in maniera forte anche nel documento protocollato ieri dai due consiglieri comunali.

"Un’ipotesi che avrebbe un impatto devastante sul tessuto urbano e produttivo della zona – si legge nell’ordine del giorno – nella quale l’amministrazione comunale uno sviluppo significativo". Un ordine presentato peraltro a pochi giorni dalla Conferenza dei Servizi, svoltasi mercoledì scorso a seguito della richiesta ufficializzata da Herambiente alla Regione circa la possibilità di portare la capienza della discarica a 3.392.500 metri cubi, senza che ciò richieda la necessità di ampliarne gli spazi: si tratterebbe di una rivalutazione rispetto alla precedente misurazione effettuata nel 2007, con i moderni strumenti che hanno evidenziato l’opportunità di poter contare su ulteriori metri cubi (allora non rilevati) senza dover espandere il sito.

Una proposta basata su alcune inesattezze tecniche che risalirebbero quindi a sedici anni fa, sulla quale la Regione sarà adesso chiamata a decidere. Il consiglio di Serravalle si era detto contrario a quest’opzione, approvando proprio di recente un odg presentato dal centrosinistra (ed emendato dalla maggioranza) che chiede di mantenere l’attuale capienza di 3.010.000 metri cubi.

Le posizioni di Partito Democratico e centrodestra, perlomeno su questo tema, sembrano convergenti: scongiurare il "rischio-rivalutazione" nel breve periodo, per poi arrivare nel minor tempo possibile alla chiusura della discarica. Adesso sembra però essersi aggiunto un potenziale nuovo fronte.

Giovanni Fiorentino