REDAZIONE PISTOIA

Musica sotto le stelle per ricordare Assunta

E’ la "Picnic Garden Night" anni ’80 e ’90 con “Ridere per ricominciare“ e Autodemolizioni Dolfi in memoria dell’artista Toniacci

Un modo di unire l’utile (un messaggio di solidarietà) al dilettevole (una serata assieme, in spensieratezza). Per ricordare un Angelo. Una serata assieme per cenare sotto le stelle, ballare con la musica anni Ottanta e Novanta e ammirare le opere di chi è volato troppo presto in cielo, ma è sempre nel nostro cuore: l’artista umbra Maria Assunta Toniacci. Ecco "Picnic Garden Night 80-90", iniziativa d’aggregazione organizzata dall’associazione Ridere per Ricominciare Pistoia, fondata da Filippo Fontana, in collaborazione con Autodemolizioni Dolfi Giampaolo snc, azienda leader nel settore delle autodemolizioni in via di Canapale 10, a Pistoia. Si terrà questo venerdì, 14 giugno, a partire dalle 19 e fino alle 23 al rinnovato, bellissimo Giardino Pietro Gherardini, a Candeglia, località alle porte della città. L’occasione sarà propizia per mangiare, portandosi qualcosa da casa o acquistando qualcosa nelle vicinanze, ascoltare la musica, direttamente dai vinili, del dee-jay Claudio Venturi, ballare sulle note dei cantanti preferiti e soprattutto vedere da vicino alcuni dei lavori di Maria Assunta Toniacci. Tutto ciò per espresso volere di Cristina Dolfi, che così intende ricordare un’amica a un anno esatto dalla scomparsa. Dopo la mostra dei quadri di Toniacci, allestita da Autodemolizioni Dolfi nell’ex chiesa di San Giovanni Battista a Pistoia lo scorso autunno, ecco un nuovo modo per non dimenticare un’artista colpita dalla Sla, Sclerosi Laterale Amiotrofica, che ha imparato a disegnare e dipingere proprio durante la sua malattia.

"Ho sempre scritto in maniera scorrevole, ma mai mi sarei immaginata di poter disegnare con gli occhi. Ho scoperto questa possibilità quando sui social, in un post di un gruppo di malati di Sla, ho trovato la domanda se ci fosse stato qualcuno che disegnasse con un puntatore oculare. Chi scriveva era Elena Wenk, arte terapeuta, anche lei malata, ma di Sma – raccontava Assunta Toniacci –. Così, visto che non aveva mai trattato un malato con puntatore oculare, mi chiese di diventare la sua ‘cavia’. Ho accettato ed è cominciata quest’avventura. Senza rendermene conto nel giro di pochi giorni passai da disegni molto elementari a disegni più elaborati. Li pubblicai su Facebook. Da qui la richiesta di alcune persone, disposte ad acquistare i miei quadretti. La decisione di fare beneficenza attraverso la vendita dei miei quadri è nata dal mio modo di pensare".

Gianluca Barni