
L'ingresso a una Ztl
Pistoia, 7 febbraio 2015 - Automobilisti attenzione: i cartelli di divieto d’accesso alla Zona a traffico limitato vanno letti bene e sempre rispettati. La distrazione (o la furbizia) si paga cara. Potrebbero non esserci più «sconti di pena» per chi, per una ragione qualsiasi, passa sotto i varchi elettronici che delimitano il centro storico e che, forse, spunteranno in altre zone della città. Il Comune di Pistoia tiene a renderlo noto: il Tribunale tende ad annullare i ricorsi di chi si è visto appioppare più multe per passaggi ripetuti nella Ztl. Un caso che riguarda decine di persone ogni anno.
Negli ultimi mesi, come sempre, numerosi automobilisti si sono rivolti ai giudici di pace di Pistoia per protestare contro le contravvenzioni al Codice della strada che riguardano comportamenti reiterati nel tempo, ad esempio, una multa per divieto di accesso in Ztl che si ripete per un mese. In passato, in molti casi, l’orientamento espresso dai giudici di pace è stato quello di accogliere i ricorsi dei cittadini e annullare le sanzioni elevate dalla polizia municipale. Tali giudizi, però, sono stati ritenuti dall’amministrazione comunale in contrasto con la normativa vigente in materia, tanto che il servizio affari legali ha deciso di impugnare i verdetti e appellarsi a un grado di giudizio superiore rispetto al giudice di pace, ossia il Tribunale. «L’impugnazione di pronunce analoghe in passato si è conclusa infatti con una decisione finale assolutamente favorevole all’amministrazione comunale e con la condanna dei trasgressori al pagamento delle sanzioni raddoppiate e maggiorate degli interessi», si specifica in una nota di Palazzo di Giano.
I cittadini multati non ne saranno affatto contenti, ma le ultime decisioni potrebbero essere il segnale di un cambiamento di rotta. E allora? Gli automobilisti che violano la Ztl potrebbero vedersi recapitare la multa di circa 80 euro ogni volta che passano sotto il varco? Anche se accade più volte in un solo giorno? Per il Codice della strada la risposta è sempre stata affermativa. Possibile in altri casi, un «cumulo forfettario» non può essere applicato per le zona a traffico limitato. Rimane quindi il ricorso al prefetto o al giudice di pace, ma in caso di opposizione da parte del Comune, il Tribunale potrebbe ribaltare, com’è accaduto, la decisione.
PROPRIO quanto si specifica dal Comune: «Rivolgersi ai giudici di pace per vedersi annullate le sanzioni si è rivelato quindi, per molti automobilisti, un inefficace metodo per contestare trasgressioni ritenute poi appropriate dal Tribunale, causando una grave perdita di tempo per l’ente locale – si conclude – e pesanti ripercussioni economiche per il cittadino».