Migranti: don Biancalani, non metteremo nessuno in mezzo a una strada

Il parroco di Vicofaro risponde all'Asl e al Comune che gli hanno intimato di trasferire gli ospiti del suo centro di accoglienza perché troppo affollato

Don Massimo Biancalani

Don Massimo Biancalani

Pistoia, 26 settembre 2020 - Per quanto riguarda i migranti  ospiti del centro di accoglienza di Vicofaro,“se le istituzioni ci trovano una soluzione, per noi sarebbe una vittoria, ma purtroppo giocano alla meno e una soluzione non vogliono trovarla. Per quanto ci riguarda cercheremo di evitare in tutti i modi soluzioni drastiche, perché non possiamo mettere i nostri ragazzi in mezzo a una strada”. Così don Massimo Biancalani, parroco di Vicofaro, nella cui parrocchia da anni è attivo un centro di accoglienza migranti, spesso al centro di polemiche. Adesso l'Asl, dopo l'ennesimo sopralluogo alla struttura, ritenuta sovraffollata, impone di ricollocare nel più breve tempo possibile gli ospiti del centro di accoglienza “in strutture adeguate sia per capacità ricettiva, che per caratteristiche igienico-sanitarie”, considerando anche il rischio dovuto al Covid 19.

“Siamo una struttura di emergenza – riprende don Biancalani -, e questo lo sappiamo da due anni. Per questo stiamo cercando soluzioni adeguate, non solo a Pistoia, ma anche nel Pratese e nel Fiorentino. Ma nell'attesa non possiamo mandare in mezzo ad una strada queste persone”. Il sindaco di Pistoia, Alessandro Tomasi, nella sua veste di massima autorità sanitaria locale, a seguito del rapporto dell'Asl ha scritto a don Biancalani, avvertendolo che in caso non avesse intenzione di adempiere a quanto intimato dall'Asl, sarà il Comune ad intervenire. “Il sindaco di Pistoia – afferma ancora don Biancalani – vuole presentarsi come colui che risolve il problema, ma come? Spingendo queste persone in strada? Io credo che, anche per l'emergenza sanitaria, questi ragazzi siano più al sicuro nella nostra struttura, dove sono costantemente controllati e seguiti, che se venissero mandati allo sbaraglio e allora sì che diventerebbero un problema per loro stessi e per la comunità. Noi, ripeto, cercheremo di evitare decisioni drastiche e la politica deve assumersi le sue responsabilità”.