
PISTOIA
Sono passati tre anni, ma per spostare dagli occhi tutto quello che allora gli è passato davanti non basterà una vita. Perché lì, dove la fine del mondo geografico la si può quasi toccare con le mani, tutto, i paesaggi, le persone, i colori, gli odori, appartiene a una dimensione altra, quasi mitica. Un’esperienza grandiosa quella di Massimo Rossi, pistoiese, oggi scrittore, viaggiatore e fotografo, sintetizzata al meglio nel nuovo libro dal titolo ’Carretera Austral. Viaggio nel Sud del mondo’ (Casa Editrice Polaris, 2020), immagini e parole per raccontare il ricco bagaglio di ritorno da quell’itinerario partito dal nord dell’Argentina e conclusosi 4.540 dopo, a Capo Horn, là dove gli oceani di incontrano e "il vento soffia come cosa furiosissima". Il libro nasce come una sorta di sequel al precedente uscito, sempre per Polaris, ’Patagonia. Carnet de route’, che invece racconta la rotta turistica più battuta con direzione Patagonia. "Il nuovo viaggio mi ha condotto a Capo Horn passando dalla Carretera Austral – racconta Massimo Rossi – una strada mitica, voluta dal dittatore Augusto Pinochet e costruita da una squadra di allora diecimila soldati che da sempre si presenta come una deviazione e un cantiere perenne. La voglia di fare questo viaggio è nata nel 1998 leggendo ‘Il grande boh!’ di Jovanotti, dove una parte della narrazione è riservata proprio alla Patagonia".
Trentadue giorni di viaggio, comprensivi di qualche deviazione e qualche sosta un po’ più lunga per respirare più che si poteva quei posti bellissimi e fissare al meglio le immagini e le persone: le foreste cilene, le infinite pianure argentine, i deserti, i parchi nazionali, i valichi della cordigliera andina e le città di frontiera, "metafora del nulla e dell’estremo". "Lì, accompagnato dal terrible viento de demolición che proviene da ovest, ho continuato a seguire gli scritti di Chatwin, Coloane, Darwin, Sepúlveda, Theroux, Saint-Exupéry e molti altri autori che in epoche diverse sono giunti nel Cono Sur – scrive l’autore –, e ho ascoltato le storie di gauchos, indios, esploratori, missionari, banditi, dittatori, anarchici tolstojani, aviatori e desaparecidos di ieri e di oggi. È stato sulle tracce di questi vecchi e nuovi cammini che sono giunto infine in fondo al mondo, a Capo Horn". "Dovevamo uscire tra febbraio e marzo del 2020, ma con l’esplodere della situazione legata al virus pensammo allora che non sarebbe stato il caso. Decidemmo in quell’occasione di cedere gratuitamente in lettura il mio primo libro, ‘Una birra a Kathmandù’, convinti del potere che solo un libro ha: portarti lontano, farti evadere. Il risultato di questa libera diffusione ci ha incoraggiato e far uscire ‘Carretera Austral’, regalando un viaggio e un’evasione al nostro pubblico. Perché viaggiare lo si può fare anche solo leggendo".
linda meoni