
Marini, colpo di scena . Arriva il commissario. Il prefetto accoglie il ricorso del notaio
I tanto temuti camion non faranno sosta in Corso Fedi 30 per "sbaraccare" il Museo Marini e traslocare le opere del maestro a Firenze. Non in questo ottobre agli sgoccioli, né probabilmente mai. A mettere il sigillo sulla questione interrompendo ogni tipo d’azione in capo alla Fondazione Marini è stato il Prefetto di Pistoia, Licia Donatella Messina. "Commissariata": questo il verdetto deciso all’indirizzo dello stesso ente presieduto dall’avvocato Carnacini. Il provvedimento esaudisce formalmente la richiesta del notaio Antonio Marrese, (componente del ‘vecchio’ cda della Fondazione) che per primo, nell’agosto scorso, annotando la lista delle presunte violazioni commesse in conflitto con le disposizioni statutarie, chiedeva a chiare lettere al Prefetto di sciogliere quella amministrazione. Una battaglia che al momento segna un punto decisivo a favore del fronte pistoiese e che ora rimette in gioco tutto, aprendo molto più di uno spiraglio nella conservazione del patrimonio del Marini nella sua città natale. "Avendolo richiesto e avendo fornito ampie motivazioni a sostegno della causa, non posso che accogliere questo commissariamento come un atto dovuto – commenta Marrese – a seguito delle irregolarità che hanno caratterizzato la gestione di questa presidenza. Questo è un buon presupposto per ripartire e riuscire a valorizzare l’artista e le sue opere mantenendolo a Pistoia, in linea con quel legame città-Marini sancito dallo statuto ed espresso dalle volontà della vedova Marini". I passaggi che seguiranno non sono al momento noti nei tempi, ma occorrerà in primis attendere l’insediamento ufficiale del commissario. Da quel momento non solo saranno sue tutte le funzioni amministrative della Fondazione, ma seguirà anche una fase di valutazione all’indietro della gestione della stessa, predisponendo quindi una serie di provvedimenti che vadano prima a sanare le irregolarità e poi a indirizzare l’attività futura. Sull’identità del commissario nessuna ufficialità ancora (che sembra sarà raggiunta con una conferenza stampa in Prefettura), anche se il nome più quotato è quello di Raffaele Ruberto, 67 anni, reduce dall’incarico di Prefetto a Torino durato circa due anni. Decisamente lunga e consolidata la sua esperienza, con servizi prestati in undici diverse sedi, operando a più riprese anche in veste di commissario per diversi enti.
"Davanti al nuovo scenario che adesso si apre – commenta il sindaco Alessandro Tomasi –, ribadisco la piena volontà della nostra Amministrazione di mettere a disposizione tutti gli strumenti per far sì che l’opera di Marini torni fruibile, valorizzandola attraverso un progetto che possa rendere spazi adeguati a un patrimonio artistico che appartiene prima di tutto alla nostra città".
In ballo c’è infatti non solo la destinazione a museo dell’ex convento di San Lorenzo, ma anche l’accordo con Pistoia Musei per accogliere le opere del maestro in attesa della consegna, mentre si sono svolti di recente: "Sopralluoghi in spazi di proprietà comunale insieme al Comitato scientifico della Fondazione per individuare un idoneo collocamento, qui a Pistoia, delle opere che dovranno essere temporaneamente spostate dalla chiesa del T per permettere la realizzazione di lavori strutturali previsti da tempo".
linda meoni