
Il cantiere slitta di alcuni giorni per l’affidamento dei passaggi dei tubi di acqua luce e gas . Nei prossimi giorni verranno comunicate le scadenze per la Sp20 Popiglio Fontana Vaccaia. .
E’ durata davvero poco l’efficacia dell’ordinanza emessa dalla Provincia sulla chiusura, da lunedì, del Ponte dei Mandrini che attraversa il torrente Sestaione lungo la Sp20 "Popiglio Fontana Vaccaia" della quale vi abbiamo dato notizia nell’edizione di ieri. L’ente di piazza San Leone, infatti, ha immediatamente ritirato l’atto depositato per una mancanza tutt’altro che secondaria: le procedure di affidamento delle sottolavorazioni (ovvero assicurarsi che i passaggi dei vari tubi di acqua, luce, gas e quant’altro vengano eseguite a regola d’arte), non sono ancora terminate e, come riportato nel testo dell’ordinanza: "Si pone la necessità di ridefinire una data d’inizio delle lavorazioni". Di sicuro, quindi, lunedì il ponte non chiuderà rinviando soltanto di qualche giorno (o persino settimana) un disagio palese per tutta la valle del Sestaione, negli spostamenti da e per Abetone, considerato che il cantiere metterà fuori uso la Sp20 per quaranta giorni. E sappiamo bene che ogni giorno che passa si riduce il margine che ci separa da giornate sempre più buie e fredde, non proprio il massimo per effettuare questo tipo di lavori.
A chiedere chiarimenti sulla vicenda, alla presidente della Provincia Luca Marmo e ai vari dirigenti, è il gruppo consiliare di minoranza del Comune di Abetone Cutigliano, guidato da Andrea Tonarelli (in foto): "Apprendiamo con l’ordinanza della chiusura della SP20. Cominciamo con rendervi noto che l’ordinanza va in contraddizione a quanto richiesto da parte del Comune di Abetone Cutigliano in Conferenza dei Servizi". Seguono le motivazioni, a partire dalle difficoltà legate ai lavori stradali fatti in inverno, alla mancata informazione alla popolazione. Quasi per una curiosa assonanza di intenti, la Provincia stessa ha revocato, 24 ore dopo averla pubblicata, l’ordinanza stessa. Nei prossimi giorni verranno comunicate le scadenze dei lavori. Scadenze legate anche al finanziamento ministeriale concesso, che però è legato a date precise, altrimenti i denari stanziati torneranno al ministero. Rimane la curiosità sul come si possa emettere un’ordinanza che ha di fatto provocato un certo allarme, e accorgersi il giorno stesso, o al massimo quello seguente, che mancavano alcuni dei presupposti necessari.
Andrea Nannini