Malore in bici, il ciclista Riccardo Piras: "Sono vivo grazie a tre angeli"

L'uomo si è accasciato a terra dietro una curva a Candeglia, i passanti lo hanno salvato con il massaggio cardiaco

Riccardo Piras, 49 anni, è stato salvato da tre passanti: la foto dall’ospedale

Riccardo Piras, 49 anni, è stato salvato da tre passanti: la foto dall’ospedale

Pistoia, 8 luglio 2022 - "Sono deciso a ringraziare personalmente chi domenica mattina, sopra Candeglia, mi ha salvato la vita facendomi un massaggio cardiaco prima dell’arrivo dei soccorsi. Condividete e se qualcuno vi racconta che ha trovato un ciclista accasciato a terra, fatemi sapere, è la persona giusta". Sul corpo fili di monitoraggio per il cuore, il sorriso di chi sa che l’ha scampata brutta e poi a commento decine di messaggi di pronta guarigione ma soprattutto i nomi di chi lo ha letteralmente strappato alla morte. Riccardo Piras, 49 anni, è stato salvato da tre passanti lungo la strada che da Candeglia porta a Bussotto. In tre, infatti, gli hanno praticato, alternandosi, il massaggio cardiaco fino all’arrivo dell’ambulanza che lo ha dovuto defibrillare.

Senza quelle iniziali manovre, l’uomo, non sarebbe riuscito a sopravvivere al malore. Sportivo, amante del ciclismo, Piras, domenica mattina, si trovava sopra Candeglia, in sella alla sua due ruote. Il 49enne, a ridosso di una curva, ha avvertito un malore ed ha appena fatto in tempo ad accostare la bici vicino ad un albero. Subito dopo si è accasciato a terra privo di vita. Dietro l’angolo però c’erano quelli che lui non poteva sapere sono stati i suoi soccorritori, veri e propri angeli custodi che non si sono arresi davanti alla totale assenza di battito cardiaco. Il primo a trovare Piras è stato Giuseppe Berti 72 anni, che vive in zona. Ha iniziato subito le manovre di rianimazione sull’uomo. Poco dopo è arrivato il giovane Daniele Tondini che scendeva con il trattore per scaricare del concime.

"Ho visto questo ragazzo steso a terra vicino ad un’auto – racconta Tondini – Pensavo fosse stato investito e invece sono corsi da me mentre tentavano di chiamare l’ambulanza dicendomi che era praticamente morto. Non ci ho pensato un attimo. Sono andato da lui e insieme a Giuseppe abbiamo fatto il massaggio cardiaco. Sapevamo come muoverci abbiamo fatto il corso di primo soccorso, in più mia moglie è infermiera e quindi mi ha insegnato anche lei le procedure". Minuti interminabili e faticosi per i due quando nell’attesa dell’arrivo dell’ambulanza, è arrivato il terzo angelo di Riccardo Piras. Claudia Gualandi scendeva verso Pistoia in auto insieme al marito. Davanti alla scena è corsa immediatamente verso la coppia che stava praticando il massaggio cardiaco e li ha alternati nella procedura. "E’ molto faticosa come procedura soprattutto quando si protrae nel tempo – spiega Gualandi – Così ci siamo alternati per non perdere energie. All’inizio eravamo davvero disperati perché non dava cenni di vita poi, piano piano il respiro è tornato e sapere che ora sta bene mi riempie il cuore di gioia. Confesso che al pensiero la notte seguente non sono riuscita a prendere sonno". L’intera famiglia Piras dall’ospedale ringrazia i tre angeli di Riccardo, l’ambulanza che è intervenuta e tutte le persone del paese vicino a dove è avvenuto il malore che si sono adoperate per aiutare l’uomo in uno dei momenti più tragici della sua vita. "Riccardo sta bene e vuole ringraziare davvero tutti – ci dice la sorella Barbara – Grazie a quell’appello social siamo riusciti a sapere chi sono le tre persone che gli hanno letteralmente salvato la vita, ma il supporto di tutti quelli che erano lì è stato altrettanto fondamentale".