Maiorino davanti ai giudici. Duemila pagine di indagine. Iniziate le perizie sul Dna

L’avvocato chiederà la scarcerazione, il pubblico ministero la conferma della misura cautelare. Il legale: "Sugli abiti non è stato rilevato niente. Tracce ematiche da calpestio sotto le scarpe".

Maiorino davanti ai giudici. Duemila pagine di indagine. Iniziate le perizie sul Dna

Maiorino davanti ai giudici. Duemila pagine di indagine. Iniziate le perizie sul Dna

E’ fissata per venerdì mattina, 2 febbraio, davanti al tribunale fiorentino del riesame, l’udienza con cui la difesa di Daniele Maiorino, 58 anni, accusato di aver ucciso a sprangate il cognato Alessio Cini e di averne incendiato il corpo mentre l’uomo respirava ancora, chiede la scarcerazione del suo assistito. L’istanza è stata presentata dall’avvocato Katia Dottore Giachino del foro di Prato che assiste Maiorino con la collega Fulvia Lippi, anche lei del foro di Prato. Maiorino sarà presente all’udienza.

A chiedere la conferma della misura cautelare in carcere per omicidio volontario, emessa dal giudice per le indagini preliminari del tribunale di Pistoia Patrizia Martucci, ci sarà il magistrato che dirige le indagini dei carabinieri su questa tragedia, il sostituto procuratore della Repubblica Leonardo De Gaudio.

"Ho visto il mio assistito oggi (ieri), in carcere e mi ha detto che sarà presente – ci ha detto l’avvocato Dottore Giachino –. Si proclama innocente. Ho cominciato a leggere le carte dell’accusa. Sono duemila pagine. Si tratta di materiale molto impegnativo. Ho preso visione dei frammenti delle immagini tratte dalle telecamere".

Intanto ieri sono iniziate le perizie sul Dna. La Procura ha nominato come proprio consulente un luminare quale il professor Ugo Ricci, genetista, che si occupa anche del caso della piccola Kata. Saranno analizzate le eventuali tracce sugli abiti che Maiorino ha spontaneamente consegnato agli inquirenti. L’avvocato Dottore Giachino ha nominato, a sua volta, quale consulente tecnico di parte, la professoressa Martina Chiappelli di Bologna.

"Sui vestiti che Daniele Maiorino ha consegnato – ci ha spiegato l’avvocato – non sono state rilevate tracce ematiche attraverso il luminol, ci sono invece sotto le suole delle scarpe, da calpestio. Poi si procederà con la comparazione".

Gli investigatori non hanno mai interrotto indagini e accertamenti dalla mattina del delitto, avvenuto all’alba di lunedì 8 gennaio alla Ferruccia di Agliana. Particolare importanza viene attribuita anche alla perizia in corso sul cellulare sequestrato a Maiorino.

l.a.