I lupi sempre più vicini alle case. La ricercatrice: "Sono in cerca di spazi e di cibo"

In provincia se ne contano una cinquantina. Le cause del fenomeno e i consigli della ricercatrice Ciuti

Pistoia, 17 marzo 2023 - Sono circa seicento i lupi presenti in Toscana, di cui circa una cinquantina in provincia di Pistoia, distribuiti in 9-10 branchi che occupano territori anche extra-provinciali. Ne parliamo con Francesca Ciuti, tecnico faunistico e ricercatrice che sta conducendo da vari anni il monitoraggio della specie per l’Unione del comuni Appennino Pistoiese.

Francesca Ciuti
Francesca Ciuti

Quali sono le zone della Toscana interessate dalla presenza dei lupi?

"Praticamente tutte, isole escluse. Col passare degli anni gli animali si sono allargati e dall’Appennino sono andati a colonizzare aree meno impervie. Li possiamo vedere lungo la riviera toscana, in Valdichiana".

Quindi non solo in montagna. E nella nostra provincia?

"Oltre all’Appennino, sicuramente il Montalbano. Più in generale la presenza di lupi è ampiamente documentata anche nelle aree di collina e addirittura in quelle vicine alla città".

Un esempio?

"Nelle scorse settimane è stato avvistato tra Larciano e Lamporecchio un lupo ferito che vagava vicino alle case. Animale che poi è stato soccorso. Ma episodi simili si sono verificati in moltissime altre zone".

Come mai scendono sempre più in basso?

"Dipende dalla progressiva occupazione delle aree montane e collinari: aumentando la densità della popolazione di lupi, i nuovi esemplari scelgono zone libere che sono sempre più vicine agli uomini. Inoltre proprio le aree limitrofe alla città stanno diventando idonee alla presenza del lupo per via del grande numero di animali, ungulati in primis, che in quelle aree vivono". Le abitudini dell’uomo, quindi, non c’entrano nulla?

"C’entrano anche quelle ma in misura minore: i rifiuti lasciati vicini alle case sono un grande elemento di attrazione. Così come la presenza di animali, domestici e non, che si trovano nei giardini e che invece devono rimanere al chiuso o in recinti ben custoditi".

I cambiamenti climatici c’entrano qualcosa?

"Sembrerebbero non esserci collegamenti diretti. La scarsità d’acqua porta più altri tipi d’animali vicino alle case: il lupo è abituato a percorrere decine di chilometri al giorno, non ha bisogno dell’acqua sempre vicina".

Le persone, però, hanno paura…

"Il lupo è pur sempre un grande carnivoro che suscita inevitabili preoccupazioni. Ricordiamoci però che gli ultimi attacchi letali certi all’uomo risalgono a oltre duecento anni fa. Piuttosto bisogna stare attenti a non assumere atteggiamenti sbagliati".

Ad esempio?

"Lasciare cibo incustodito, anche sotto forma di rifiuti è un errore. Così come creare recinti non protetti dove far vivere gli animali, domestici e non".

Come si distingue un lupo da un cane selvatico?

"L’unica razza che assomiglia parecchio al lupo è il cane lupo cecoslovacco. Distinguerlo, in alcuni casi, è difficile anche per gli esperti. Certo è che quest’ultimo, a differenza del lupi, non è un animale selvatico e tendenzialmente non ha paura dell’uomo".

In caso di incontro cosa fare? E, soprattutto, cosa non fare?

"Fermo restando che in linea di massima il lupo rifugge il contatto con l’uomo, è sempre bene mantenere una distanza adeguata ed eventualmente indurgli paura facendo rumore o agitando le braccia se l’animale si avvicina a meno di una trentina di metri. Piuttosto qualche problema si può verificare se ci si trova a giro insieme al cane: è fondamentale richiamarlo e mettergli subito il guinzaglio".