L’imprenditoria trema: "Molti sono in difficoltà. Se non cambia nulla. Il settore può saltare"

Parla l’imprenditore pistoiese Cicco, general contractor di Halto srl "Il Governo parla di ’buco’, ma le tasse le paghiamo regolarmente. Necessaria una soluzione entro la fine dell’anno o scoppierà il caos". .

L’imprenditoria trema: "Molti sono in difficoltà. Se non cambia nulla. Il settore può saltare"
L’imprenditoria trema: "Molti sono in difficoltà. Se non cambia nulla. Il settore può saltare"

"Se non cambia niente nel breve periodo, c’è il rischio che il settore salti nuovamente. Noi non riscuotiamo dalle banche ma, in compenso, dobbiamo pagare puntualmente le tasse e l’Iva: ecco perché in tanti non ce la fanno più". Se il mattone, e l’edilizia, sembravano essere il volano della ripartenza dell’economia nostrana dopo i mesi di chiusura totale del mondo, di lockdown, di paura, di pandemia e di spostamenti ridotti, adesso a distanza di tre anni il boomerang sembra aver finito il proprio giro e tornare indietro, puntando dritto agli occhi e alla testa degli imprenditori che hanno investito sui bonus edilizi, aprendo cantieri un po’ dappertutto, e che ora rischiano di fermarsi. "Il Governo dà la colpa a Conte – dice Manuel Cicco, imprenditore pistoiese e general contractor Halto Srl, che ha numerosi cantieri sia nella piana che in Valdinievole – ma almeno durante quella fase sono stati dati 100mila posti di lavoro, invece adesso? Viene detto che è stato creato un buco nei conti dello Stato ma non mi sembra sia così – aggiunge – visto che comunque tutti quanti noi, su quei soldi, ci abbiamo già pagato l’Iva al 22% che è stata incassata".

"Se ho cantieri attivi, in attesa che mi venga riconosciuto il credito del bonus, è ovvio che devo lavorare e quindi mi devo rifornire di materiale edile e ci pago le tasse – spiega –: i fornitori, che sono a contatto con le ditte, le pagano ugualmente, eppure adesso vengono a dire che c’è un ’buco’. So soltanto che a novembre devo pagare tutto il saldo di tasse del 2023 ed i soldi che mi spettano dell’anno in corso non li ho ancora visti: ecco perché tante realtà sono costrette a chiudere".

Di fronte a cantieri sparsi un po’ ovunque, nati con l’attrattiva di poter ristrutturare case e condomini con la minima spesa e riavendo indietro i crediti, c’è il rischio che molti di essi restino tali oppure i lavori non vengano portati a termine. "Ci sono tanti imprenditori pistoiesi che sono in grossa difficoltà – prosegue Cicco – e c’è il rischio concreto che il settore possa saltare davvero se non viene trovata una soluzione, a livello nazionale, entro la fine dell’anno. Avevamo avuto qualche speranza futura sul 2024 di nuove aperture per agevolazioni ma, dopo venti giorni, c’è stato subito il dietrofront: è durissima lavorare così".

Infine, c’è un altro aspetto che desta rabbia nel mondo edilizio. "Quando il nostro settore è ripartito dopo il covid e sono spuntate aziende come funghi – conclude l’imprenditore – non c’era nessuno a fare verifiche e infatti tutte le truffe poi emerse hanno riguardato il ’Bonus Facciate’. Oggi, invece, assistiamo a controlli a tappeto dell’Agenzia delle Entrate: fatto sta che adesso ci rimettono tutti quelli che hanno sempre fatto le cose in regola, solo perché inizialmente c’è chi si è improvvisato imprenditore edile anche se fino al giorno prima faceva il vivaista o il commerciante".

Saverio Melegari