"Se si ha una interlocuzione istituzionale e si riesce ad andare tutti nella stessa direzione si ottengono buoni risultati e questo primo passo lo dimostra". Così il sindaco di Pistoia, Alessandro Tomasi, in merito all’annuncio della riapertura di parte del Museo Marino Marini in concomitanza con l’avvio delle manifestazioni del Luglio pistoiese, che attireranno in città un pubblico proveniente da varie parti d’Italia e del mondo. "Un percorso - ha spiegato il sindaco – che toccherà tutti i luoghi dove già Marino esiste, quindi il Palazzo comunale, il Palazzo Fabroni, le sedi museali della Fondazione Pistoia Musei.
Sul Palazzo del Tau sono ancora necessari dei lavori per l’adeguamento e la messa a norma dell’antincendio, serviranno 390mila euro, risorse che saranno inserite nella prossima variazione di bilancio. Ricordo che abbiamo già un progetto, si tratterà di affinarlo, metterlo a gara e affidare i lavori. Pagherà il Comune, perché il palazzo è di nostra proprietà e quindi le spese di manutenzione straordinaria spettano a noi. Intervenire su un palazzo di quelle dimensioni, storico e che contiene opere importanti, richiede una stretta collaborazione e organizzazione anche con la Fondazione. Adesso la volontà c’è da entrambe le parti, le risorse ci sono, il progetto c’è e si può procedere in modo snello e rapido a fare i lavori".
La messa a norma della struttura – è stato spiegato - prevede l’adeguamento del sistema antincendio, degli impianti elettrici e le uscite di sicurezza. I lavori al Palazzo del Tau non escludono la proposta di una sede più adeguata, che potrebbe essere l’ex convento di San Lorenzo, una volta ultimati i lavori finanziati con fondi del Pnrr.
"La possibilità di utilizzare San Lorenzo l’abbiamo messa sul tavolo fin dai primi incontri – riprende Tomasi -, anche con l’ex presidente (della Fondazione Marini, ndr), se non si fosse ritenuto sufficiente il Palazzo del Tau. Quindi quella sede è ancora disponibile ad accogliere le opere di Marino Marini, i lavori sono partiti, ma la cosa importante è che oggi si parla ad ampio raggio di prospettive culturali, di sviluppo della visibilità e dell’approfondimento sull’opera del maestro. Finalmente c’è una discussione a 360 gradi e quindi lavoreremo con il commissario e con il comitato scientifico ad un progetto più complessivo che finalmente può essere condiviso".
Patrizio Ceccarelli