"L’ha fatta ubriacare, poi lo stupro" Giovane barista finisce ai domiciliari

L’arresto dopo la denuncia di una ragazzina di sedici anni: indagine di mesi della squadra mobile. Il "Dok" è finito sotto sequestro per la "ripetuta somministrazione di bevande alcoliche a minori"

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Violentata dopo aver fatto ubriacare una sedicenne. E’ questa la grave accusa che ha portato il gip del tribunale di Pistoia ad emettere un’ordinanza di arresti domiciliari nei confronti di un giovane barista e la chiusura di un locale nel centro storico della città. Ai domiciliari è finito Davide Garifo, 28 anni di Serravalle Pistoiese dipendente del "Dok" di via Roma che è stato posto sotto sequestro. Troppo alto il rischio per il giudice che nel locale si continuasse a somministrare alcolici ai minorenni, un’abitudine troppo spesso praticata, secondo gli accertamenti condotti dagli agenti della squadra mobile. L’episodio di violenza sarebbe avvenuto alla fine di aprile. L’ordinanza di custodia cautelare nei confronti del giovane, che non ha precedenti penali, e il provvedimento di sequestro sono invece scattati lunedì. Le indagini operate dalla squadra mobile della questura di Pistoia, secondo quanto riferito dagli inquirenti, hanno fatto emergere gravi indizi di colpevolezza a carico del giovane barista, indagato per i reati di "determinazione in altri dello stato di ubriachezza" e "violenza sessuale in danno di minore", "per aver abusato sessualmente all’interno del proprio esercizio commerciale, durante l’orario di apertura al pubblico, di una ragazza di 16 anni". Secondo gli inquirenti la ragazzina stava passando la serata con le amiche. Alle giovani sono state servite bevande alcoliche ad alta gradazione e di pronto consumo, i cosidetti "shottini". La sedicenne, già poco lucida secondo la ricostruzione, ad un certo punto è riuscita a trascinarsi in bagno. Qui, secondo l’accusa, veniva raggiunta dal barista che, approfittando del suo stato di malessere fisico e confusione mentale, che la rendeva incapace di reagire ed opporsi, "aveva con lei rapporti sessuali completi".

Solo dopo alcuni giorni dal fatto, per l’insistenza dei genitori che avevano notato il turbamento della figlia, la ragazzina ha deciso di raccontare l’accaduto e di farsi accompagnare in questura per sporgere denuncia, dopo una consultazione con un’esponente di un’associazione di supporto e tutela per donne abusate. E’ stata subito informata del fatto la procura: il pubblico ministero titolare del fascicolo, dopo aver sentito la parte offesa in modalità protetta, ha delegato alla squadra mobile gli accertamenti relativi all’identificazione completa dell’autore della violenza raccontata dalla ragazzina, nonché alla ricognizione dello stato dei luoghi interni al locale, al fine di confermare e circostanziare le descrizioni fornite dalla vittima in sede di verbalizzazione. L’esito dell’accertamento delegato dall’autorità giudiziaria agli investigatori della polizia di Stato, secondo gli inquirenti, ha fornito significative conferme rispetto alla narrazione compiuta dalla sedicenne. Di tali riscontri è stato informato il pubblico ministero, che ha quindi chiesto ed ottenuto l’applicazione della predetta misura cautelare da parte del gip. Oltre alla misura cautelare degli arresti domiciliari è scattato il sequestro del locale.

re.pt.