REDAZIONE PISTOIA

"L’ex Breda uno scempio, ma ora c’è speranza Non bisogna perdere nemmeno un giorno"

Cittadini soddisfatti della svolta dopo la vendita dell’area ad una società milanese. "Speriamo siano investitori seri, non possiamo aspettare ancora"

"Vedere da così tanti anni quest’area ridotta in simili condizioni è uno scempio per tutta la città. Speriamo che gli ultimi sviluppi rappresentino davvero la classica luce in fondo al tunnel". Scavi di fondazione, scheletri di edifici, ammassi di terre di risulta, erba sempre più alta e incolta, rifiuti ovunque e di ogni tipo. Sono i resti di un gigantesco cantiere edile che aspetta di essere completato da anni. Si presenta così l’area ex Breda, ma presto lo scenario drammatico e sconfortante di oggi potrebbe e dovrebbe cambiare. Già, perché è notizia di tre giorni fa l’aggiudicazione dei circa 10mila metri quadrati di terreno alla Olimpia Real Estate di Milano. La società immobiliare ha messo sul piatto 3 milioni e 450mila euro per fare suo il lotto unico, che comprende un albergo quattro stelle in fase avanzata di realizzazione, un parcheggio sotterraneo realizzato solo in parte e due lotti totalmente da edificare. Una svolta che non ha di certo lasciato indifferenti i pistoiesi. Sono tanti del resto quelli che passano dalla zona, vuoi per dirigersi alla Cattedrale per sottoporsi al vaccino anti-Covid oppure alla biblioteca San Giorgio.

"Certo che ho saputo della notizia e mi fa molto piacere: stavamo quasi perdendo le speranze visti i nulla di fatto delle altre aste – dice Laura Gherardini – C’è bisogno che tutta l’area venga riqualificata completamente e alla svelta. Di sicuro non ci facciamo una bella figura con chi viene da fuori". Le fa eco l’amica Franca Gavazzi: "Si è perso anche troppo tempo, penso sia arrivato il momento di accelerare le operazioni. Incrociamo le dita affinché questa impresa milanese sia seria e abbia davvero voglia di investire su questa area". Alfredo Paolini sottolinea: "Sinceramente sono piuttosto scettico riguardo questa operazione. Spero di sbagliarmi ovviamente. Detto questo, vorrei vedere avviato un progetto di riqualificazione che vada a realizzare una piazza per i tanti giovani che circolano in questa zona".

I cittadini pretendono un intervento "fast", che non si perda "nemmeno un giorno", ma carte alla mano non si potrà procedere per almeno quattro mesi. Serviranno infatti 120 giorni per i controlli di legge sull’aggiudicatario. Inoltre, durante questo periodo qualsiasi soggetto terzo ha la possibilità di presentare una proposta di almeno il 10% superiore dell’offerta di Olimpia Real Estate Srl. Nel caso ne pervenga una, l’asta potrebbe essere riaperta, ma solo dietro decisione del giudice. A questi quattro mesi se ne potrebbero aggiungere altri tre, in quanto, come spiegato dall’assessore all’urbanistica Leonardo Cialdi, "in via straordinaria vengono concessi alla società aggiudicataria per effettuare il pagamento. Solo in quel momento si potrà avviare il trasferimento dei beni oggetto d’asta".

I tempi insomma non sembrano così brevi come auspicato dai pistoiesi. Alcuni di loro si interrogano anche sulle intenzioni della società milanese e per ora non se la sentono di sbilanciarsi sul futuro dell’area ex Breda. "Avrei preferito che se la fosse aggiudicata un’impresa del territorio, ma l’importante è che la Olimpia Real Estate abbia il desiderio non solo di continuare nel progetto originale, ma di aggiornarlo in base alla situazione attuale. Del resto risale a diversi anni fa – dice Niccolò Ciolli (foto grande) – Spero che venga realizzato uno spazio culturale, che possa essere collegato alla biblioteca San Giorgio, al polo universitario e anche alla Cattedrale. Una nuova area per i giovani, dove potersi confrontare ed esprimere le proprie idee".

C’è poi chi, come Francesco Fondi (foto sopra), propone di costruire degli appartamenti, come peraltro previsto dal progetto iniziale. "Dovrebbe essere questa la priorità. Ma andrebbe benissimo anche uno spazio verde. Quel che è certo è che non bisogna commettere più errori come in passato. E’ già scandaloso che ci si sia ridotti in queste condizioni: da altre parti non lo avrebbero permesso".

Francesco Bocchini