
L’etilometro non è revisionato Professionista viene assolto Gel igienizzante: valori alterati
Non è stato dimostrato che l’automobilista, un geometra pratese di 42 anni, guidasse in stato di ebrezza alcolica. Quell’etilometro usato dai carabinieri della stazione di Pracchia, sulla montagna pistoiese, non era a norma, non era stato revisionato ed aveva due pezzi che erano stati sostituiti senza ottenere l’omologazione dal parte delle autorità preposte. Un apparecchio usato chissà quante volte negli ultimi 20 anni su cui adesso pesano molti dubbi. Il geometra, assistito dall’avvocato Giovanni Renna, ieri è stato assolto dal giudice di Pistoia, Monica Jaqueline Magi, per guida in stato di ebbrezza. La sentenza getta comunque molte ombre sull’uso improprio di quell’etilometro e sulla sua regolarità.
Secondo quanto emerso durante il processo, il geometra venne fermato dai carabinieri della stazione di Pracchia nel pomeriggio del giugno 2020 mentre scendeva dalla montagna pistoiese. Fu sottoposto alla prova con l’etilometro e risultò positivo di uno oltre il limite previsto dalla legge. L’uomo era stato nella sua seconda casa con la famiglia e a pranzo aveva bevuto un bicchiere di vino. Possibile che dopo tante ore avesse ancora un tasso alcolemico superiore a quanto previsto dalla legge? Nell’immediatezza dei fatti, il geometra si ritrovò senza patente e con una denuncia per guida in stato di ebbrezza. L’automobilista, però, convinto di essere dalla parte della ragione, è andato fino in fondo alla questione. Prima di tutto fece ricorso al giudice di pace per riavere la patente. Nel ricorso fece leva sul fatto che prima di prendere il boccaglio dell’etilometro per soffiarci dentro, si dovette igienizzare le mani con un gel (come da prassi-covid). Il gel alcolico avrebbe però alterato i risultati del test. Il giudice di pace accolse il ricorso e l’automobilista tornò in possesso della patente dopo un mese e mezzo.
Più lunga è stata la trafila della denuncia penale, arrivata a conclusione solo ieri con la sentenza di assoluzione. Il difensore dell’uomo ha fatto redigere ben due perizie, una sul gel, l’altra sull’apparecchio con cui è stato eseguito il test. La prima ha analizzato il gel usato per le mani. Aveva una componente alcolica del 65%, sufficiente, secondo il perito, ad alterare i risultati della prova con l’etilometro visto che aveva toccato il boccaglio con le mani appena pulite con il gel. Anche la seconda perizia ha riscontrato diverse irregolarità. Per legge gli etilometri devono essere revisionati e "tarati" una volta all’anno. Il libretto metrologico di quell’apparecchio, invece, non riportava le date delle revisioni se non a diversi anni di distanza, 2000, 2003, 2014, 2017. Questo rende la macchina non a norma e quindi le rilevazioni "non legali". Anzi, è emerso che erano stati sostituiti due pezzi che non avevano mai passato l’omologazione. Motivo che ha spinto il giudice a ritenere non decisiva la rilevazione fatta nel giugno del 2020 al geometra. E chissà quante altre.
Laura Natoli