
"Come gruppo consiliare, lavoreremo affinché anche a Pistoia venga redatto un regolamento comunale per la concessione di contributi per l’avvio di nuove attività produttive eo riqualificazioni delle esistenti all’interno del centro storico e fuori dalle mura. Essendo un membro della commissione 5, sarà il primo impegno da mettere in agenda". E’ questa la promessa di Emanuela Checcucci, consigliere comunale Forza Italia-Udc-Pistoia Civica, in seguito alla pubblicazione del report di Confcommercio relativo alle attività commerciali che hanno chiuso i battenti negli ultimi 10 anni a Pistoia. Chiusure che in tutto hanno raggiunto quota 213: una vera e propria ecatombe insomma. "Sono numeri allarmanti a cui come gruppo non vogliamo sottrarci – dice Checcucci –. Di fronte a questa sofferenza abbiamo il dovere di avanzare idee concrete per sostenere questo settore sulla base dei suggerimenti delle associazioni di categoria e dei commercianti stessi". Fra le cause che hanno portato a una simile crisi, la consigliera comunale ne riconosce diverse. "Il caro bollette e i costi triplicati hanno aggravato una situazione che, negli ultimi tre anni, era già abbastanza scricchiolante per via della pandemia e del lockdown".
"Per molti commercianti i costi sono diventati sempre più onerosi, quasi impossibili da sostenere – aggiunge – anche perché gli affitti sono abbastanza alti. In un contesto complicato si assiste poi alla concorrenza spietata del commercio online offerto dalle grandi piattaforme". Di fronte a tutto ciò, per Checcucci è indispensabile che le istituzioni non restino immobili. E in questo senso ricorda che "la nostra priorità è sempre stata quella di supportare le piccole e medie imprese ed ora più che mai dimostreremo concretamente la nostra vicinanza come già fatto nel 2021, quando l’amministrazione comunale erogò, attraverso un bando, un sostegno economico a fondo perduto a favore di micro imprese e professionisti appartenenti a specifiche categorie particolarmente danneggiate dagli effetti della pandemia. Le risorse stanziate per il comparto del commercio al dettaglio furono una boccata di ossigeno – conclude – che evidentemente non è bastata".
Francesco Bocchini