Le pmi sono sul piede di guerra: "Codice degli appalti, così non va"

Cna Toscana Centro attacca "Serve un intervento forte per le piccole imprese altrimenti il Pnrr è inutile"

Gli investimenti che riguardano il Pnrr sono di un certo spessore anche nella nostra provincia, con in ballo diverse decine di milioni di euro. Un compito gravoso per le amministrazioni comunali alle prese con ristrettezze in termini di personale che possa far partire i progetti che danno gambe agli appalti pubblici. E proprio su questo tema l’osservatorio burocrazia della Cna ha effettuato una indagine approfondita su di un tema delicato e sulle ripercussioni che questa tematica ha sulle micro e piccole imprese. A fronte di un valore monetario di appalti nazionali che ha sfiorato i 200 miliardi nel 2021 (cinque anni prima erano la metà), il mercato è rimasto fermo visto che le micro imprese possono potenzialmente accedere solo al 17 % degli appalti e, per l’aggiudicazione, arrivano a fatica al 5% complessivo. Ed è qui che viene fuori il problema vero: soltanto il 18% delle gare prevede la suddivisione in lotti, mentre all’estero accade l’esatto contrario. Ecco perché, secondo l’indagine della Cna, questo sistema – fondamentale per far viaggiare i cantieri legati al Pnrr – va a penalizzare gli artigiani e imprese a conduzione familiare o poco più.

"Il treno del Pnrr rischia di deragliare se il nuovo Codice degli appalti non realizzerà una effettiva e concreta apertura alle piccole imprese – ammette il presidente di Cna Toscana Centro, Claudio Bettazzi – l’indagine dimostra che siamo di fronte ad una situazione insostenibile per le Pmi. Serve un intervento radicale e profondo che tenga conto sia del tessuto economico sia delle disfunzioni del mercato degli appalti pubblici: dal 2016 al 2022 il Codice dei contratti ha subito ben oltre 800 modifiche". Un tema che sta molto a cuore all’associazione di categoria, pronta a difendere e tutelare i propri iscritti sapendo che, comunque, la sfida è tutt’altro che semplice. "Proponiamo un decalogo – ammette Bettazzi – per aiutare la politica a creare un mercato più efficiente e trasparente. Semplificazione del regime degli appalti sotto soglia, riserva di una quota dell’appalto in favore delle piccole imprese, in modo da farle comunque partecipare alle gare, qualificazione delle stazioni appaltanti. Invitiamo, pertanto, i parlamentari pistoiesi a sostenere le proposte della Cna mirate a migliorare il testo oltre a facilitare la partecipazione in modo aggregativo agli appalti".

red.pt