
L’indicazione dell’assessore Bartolomei: "Riapertura entro dieci giorni". Il traffico sarà alternato e gli autobus normali non potranno passare. Si ipotizzano tre mesi di tempo per sistemare la spalla lesionata.
Tante le incognite che si addensano ancora sul ponte del Pontenuovo e che alimentano il malcontento dei residenti e degli utenti della Montalese. Il primo dubbio riguarda i tempi della installazione del semaforo, cioè dell’ultimo intervento che resta da realizzare, perché la Provincia, proprietaria della strada e titolare dei lavori di consolidamento del ponte, non ha fornito una data precisa sul termine delle opere e sulla riapertura del ponte. "Entro dieci giorni" è un’indicazione fornita ieri mattina dall’assessore comunale Alessio Bartolomei al margine di un incontro con la stampa avvenuto su un altro argomento, vale a dire il sopralluogo sul restauro del muro che fa da argine alla Bure compiuto dal Consorzio di Bonifica Medio Valdarno.
Il ritardo, l’ennesimo, di qualche giorno nella installazione del semaforo sembra dovuto a una difficoltà incontrata nel passaggio dei cavi elettrici attraverso le forassiti. Un’altra incognita, molto sentita dalla popolazione di Pontenuovo e Santomato, riguarda il servizio di trasporto pubblico che manca per i residenti dei due centri dall’8 ottobre 2024. Il ponte infatti verrà riaperto a senso unico alternato limitatamente ai mezzi inferiori a 3,5 tonnellate dunque i normali autobus di linea non ci potranno passare. "Abbiamo diritto a un ripristino del servizio pubblico che ci è stato negato da otto mesi – dice Claudia Vitali, una delle residenti che da sempre sottolinea la gravità della soppressione delle corse dei bus sulla Montalese –, la Provincia e il Comune devono mettersi insieme e istituire un servizio di navette con autobus leggeri che permettano di alleviare almeno parzialmente il disagio che soffriamo ormai da troppo tempo".
La terza incognita è la durata del periodo di circolazione a senso unico alternato sul ponte riaperto, perché è legata alla seconda fase dei lavori di consolidamento che riguardano la parte sottostante del ponte e in particolare la sistemazione della spalla lesionata nella parte est della struttura. Dalla Provincia è venuta l’indicazione di tre mesi come tempo per completare questa seconda fase, ma la gente ormai è talmente disillusa che teme tempi molto più lunghi, qualcuno si spinge anche a parlare di "anni" e comunque si richiede una indicazione certa da parte della Provincia.
Il passaggio sul ponte per i pedoni e i ciclisti sarà assicurato, durante il periodo del senso unico alternato, da un passaggio ciclo-pedonale creato nel lato sud del ponte, in attesa che il Comune realizzi una nuova passerella, alcuni metri a valle dell’attuale ponte, nell’ambito del progetto della ciclovia del sole. "I lavori per la passerella inizieranno senz’altro questa estate – assicura l’assessore Bartolomei – le opere sono già finanziate".
Un’ulteriore incognita sul ponte riguarda il restringimento della carreggiata dovuto alla realizzazione delle nuove barriere metalliche, cioè dei guard rail, realizzate parallelamente alle antiche spallette del ponte che la Soprintendenza ha imposto di mantenere. Oltre ai giudizi poco lusinghieri sull’effetto estetico della doppia fila di barriere, quella vecchia e quella nuova, dai residenti vengono perplessità riguardanti le difficoltà di scambio sul ponte dei veicoli di passaggio una volta che venisse istituito nuovamente un doppio senso di circolazione. Sul ponte è stata intanto realizzata parte della segnaletica in attesa della collocazione del semaforo. Pedoni e ciclisti continuano a passare aggirando le transenne del cantiere.
Giacomo Bini