
Come ogni anno ’Eduscopio’ confronta oltre ottomila realtà scolastiche. Obiettivo: capire quali sono le più performanti in tema di occupazione. .
Sullo sfondo di studenti e studentesse c’è già l’esame di maturità di giugno 2025. E per molti di loro, non c’è nessuna intenzione di iscriversi all’università: piuttosto, la volontà di entrare subito nel mondo del lavoro. In questo senso, se si è iscritti al "De Franceschi-Pacinotti", nella fattispecie gli indirizzi legati a industria e artigianato, oppure al "Fedi-Fermi" ci sono buonissime probabilità di trovare occupazione nel giro di pochi mesi. C’è da arrancare maggiormente, invece, se si parla di istituto "Einaudi" piuttosto che dell’"Anzilotti" di Pescia. Come ogni anno, arrivano i giudizi sul legame fra scuola e immissione nel mondo del lavoro grazie a "Eduscopio", realizzato dal gruppo di lavoro della "Fondazione Agnelli" e coordinato da Martino Bernardi che confronta oltre 8mila istituti superiori a livello nazionale per far capire a studenti, genitori e docenti quali sono quelli più performanti in tema di passaggio nel mondo occupazionale, senza volutamente prendere in considerazione coloro che, dopo la quinta superiore, decidono di affrontare il percorso universitario.
Per quel che concerne l’indagine, viene preso in esame l’indice di occupazione dei diplomati, ovvero chi ha lavorato per almeno sei mesi entro i due anni dal conseguimento del diploma e non si sono iscritti all’università, e la coerenza fra gli studi fatti e il lavoro trovato. I vari istituti superiori sono stati suddivisi in quattro indirizzi. Partendo da quelli tecnico-economici, la miglior performance è dell’"Itcs Filippo Pacini" con il 66% di studenti occupati – di questi il 63% con contratto da apprendistato – ma soprattutto i più privilegiati in termini di spostamenti perché trovano lavoro in un raggio di un chilometro dalla propria abitazione. Subito dietro, col 56.5% di occupazione post-diploma, gli studenti del "Capitini" di Agliana e poco più di uno su due per il "Marchi-Forti" di Pescia e Monsummano (53,5%). Per il settore tecnico-tecnologico, come già detto, il primato spetta al "Fedi-Fermi" con oltre il 65% e, soprattutto, il 45.6% della coerenza cioè che poco meno di uno studente su due trova lavoro per ciò che ha studiato. Nonostante questi buoni numeri, ci sono quasi 4 punti in meno rispetto al "Buzzi" ma il doppio del "Gramsci-Keynes" di Prato.
Decisamente peggio per l’"Anzilotti" di Pescia con meno di uno studente su due che trova la sua collocazione. Per quel che riguarda il settore servizi, il primo posto spetta all’alberghiero "Martini" di Montecatini che si prende anche uno dei tassi più alti in provincia di coerenza, ovvero al 55%. Dall’altro lato, però, l’istituto "Einaudi" viaggia su cifre abbastanza basse, intorno al 46.8% e di questi soltanto il 5,3% riesce a strappare un contratto a tempo indeterminato per chi trova lavoro nei primi due anni post-diploma.
Infine, come detto, ottima performance del "Pacinotti", in special modo per gli indirizzi della sede di corso Gramsci, con l’azienda che si trova in un raggio di 9 chilometri lontano da casa, con il 68% di occupazione e addirittura il 67% di coerenza in ciò che poi si va a fare: quando gli studenti fanno la scelta a 14 anni della scuola superiore, quindi, sanno già davvero che quella può essere la loro strada.
Saverio Melegari