
Giacomo Di Napoli in cielo con il suo aliante: "Vorrei lavorare come pilota civile"
Agliana(Pistoia), 15 agosto 2020 - Giacomo Di Napoli , pilota diciottenne della Ferruccia, frazione di Agliana, è un artista volante, che invece di dipingere sulla tela crea traiettorie in cielo con le evoluzioni del suo aliante. E’ stato la rivelazione, anche per la giovane età, al campionato italiano di "libero artistico di acrobazia in aliante", Trofeo Gambineri, ad Alfina (Terni) piazzandosi settimo assoluto dietro sei piloti italiani di livello mondiale. L’anno scorso il giovane pilota-artista dell’Aereoclub Volvovelistico Toscano di Capannori si era già laureato vicecampione italiano nella categoria Promozione. Diplomatosi con un anno di anticipo al liceo artistico Petrocchi di Quarrata, Giacomo Di Napoli è stato il più giovane in Italia a prendere i tre brevetti di pilota di aliante, di aereo e di elicottero. Un ragazzo prodigio che unisce la passione per il volo ad un spiccata vena creativa. Col volo artistico gli alianti dipingono in aria emettendo fumogeni, come quelli delle Frecce tricolori, e si muovono al ritmo di una musica, come nella ginnastica artistica o nella danza. Nei cieli di Alfina, ha volato sulle note di "Beethoven 5 secret-One Republic" di Tiffany Alvord e The Piano Guys. Perché quella musica? "L’ascoltavo da diversi mesi, l’ho scelta perché è armonica e si addice all’aliante e suscita emozioni di gioia e stupore. A me piace l’acrobazia ma ho voluto concorrere a una gara che oltre alla tecnica facesse esprimere la parte artistica, la creatività del pilota". Com’è nata la sua passione per il volo? "Mio padre è ufficiale dell’Aeronautica, anche se non è un pilota, da piccolo andavo nelle basi militari e quel mondo mi affascinava. A 16 anni vidi che si poteva già prendere il brevetto di pilota, ho fatto la scuola a Tassignano e mi sono specializzato in acrobazia a Orvieto. Devo molto al mio istruttore di volo acrobatico Pietro Filippini. A 17 anni ho conseguito anche i brevetti per pilotare l’aereo e l’elicottero e frequento l’Aeroclub del Santonuovo". Che differenza trova nei tre tipi di volo? "L’aliante dà emozioni forti perché è comandato da te, è il volo così com’è, come quello degli uccelli, l’aereo emoziona perché dà un senso di libertà e l’elicottero dà soddisfazione perché è quello più tecnico e più difficile". Lei è anche un bravo nuotatore, c’è qualcosa di simile tra nuotare e volare? "Nuoto con la Cogis di Pistoia, gareggio in prevalenza nei 200 dorso e anche nel fondo 1.500 e 3.000, il nuoto è stato importante, mi ha plasmato, mi ha portato ad avere sicurezza e controllo". Cosa vuol fare negli studi e nella vita? "Mi piacciono la psicologia e la carriera di pilota. La psicologia è essenziale per volare perché il pilota deve controllare tanti fattori di natura psicologica per avere la sicurezza necessaria. Certo che fare il pilota civile mi piacerebbe tantissimo". E lascerebbe l’aliante? "Mai. C’è una manovra che si chiama scampanata: l’aliante va su in verticale poi il pilota tira la corda fino ad arrestarsi e andare in stallo. In quel momento c’è un silenzio che forse solo nello spazio si può provare, una sensazione a cui non potrei mai rinunciare". © RIPRODUZIONE RISERVATA