L’analisi del trend. Ristoratori divisi: "Serrande abbassate ma succede ovunque"

Diversi locali del centro hanno chiuso i battenti nell’ultimo periodo. I pareri degli addetti ai lavori su questo fenomeno sono discordanti. "Il quadro generale non è buono". "L’amministrazione ha delle responsabilità".

L’analisi del trend. Ristoratori divisi: "Serrande abbassate ma succede ovunque"

L’analisi del trend. Ristoratori divisi: "Serrande abbassate ma succede ovunque"

Non solo negozi e attività commerciali: l’inizio del nuovo anno è stato tutt’altro che semplice anche per il settore della ristorazione a Pistoia. Ben tre locali in pieno centro hanno dovuto abbassare la serranda, lasciando un vuoto importante nelle vie cittadine. Una sfortunata coincidenza o un trend che deve far preoccupare?

Sulla questione gli esercenti pistoiesi si dividono. C’è chi crede che le chiusure, pur difficili da digerire, facciano parte della normalità e chi invece si interroga sui perché di così tanti stop negli ultimi mesi.

"Tutti noi dobbiamo fare i conti con gli aumenti delle utenze e delle materie prime – dice Luca Fabbri dell’Osteria del Can Bianco –. Il fatto è che in tutte le città si registrano continuamente chiusure di alcuni locali e aperture di altri. Non ritengo critica la situazione di Pistoia – aggiunge – e non sono d’accordo quando si dice che vi è impossibile lavorarci".

Dello stesso parere è anche Marco D’Angelo, che da poco più di un mese aperto le porte del suo ristorante Il Duomo: "Per quanto mi riguarda è fondamentale capire a quale tipo di clientela rivolgersi – premette –. Noi puntiamo moltissimo sulle famiglie e cerchiamo di offrire loro un’accoglienza perfetta, con un servizio degno di tale e prezzi adeguati. È necessario calarsi nella realtà cittadina e provare a capire cosa desidera il cliente. Da parte mia – puntualizza – c’è la volontà di diventare un punto di riferimento per le famiglie cittadine".

Secondo Francesco Becagli, è fondamentale che l’amministrazione ascolti le esigenze dei ristoratori: "Abbiamo chiesto a più riprese l’apertura della Ztl – sottolinea il titolare della Degna Tana – ma il Comune spesso ha preso le decisioni senza capire a fondo quali siano le reali esigenze degli esercenti. A noi serve una guida, è innegabile, ma dobbiamo per primi essere interpellati".

Via del Lastrone è uno dei tratti più colpiti dalle chiusure e anche per coloro che fino ad oggi hanno resistito c’è da registrare un calo delle presenze che non fa ben sperare per il futuro. "Nell’ultimo periodo i numeri sono diminuiti in modo preoccupante – ammette Carlo Malentacchi della Bottegaia –. Credo che l’Amministrazione abbia delle responsabilità sul costante calo dell’afflusso in centro storico e che sia necessario agire adesso prima che sia troppo tardi. A Pistoia mancano i parcheggi – attacca –, oltre che un’adeguata ’accoglienza’ per chi arriva da fuori città".

Anche Secondo Elena Bonfanti della Vineria N°4 il momento storico non è dei migliori: "Premettendo che la nostra attività non ha, per fortuna, riscontrato grandi intoppi, il quadro generale è tutt’altro che florido – evidenzia –. Sono piuttosto convinta che le iniziative organizzate dal Comune non diano, in termini di presenze, il riscontro che ci si aspetterebbe. Non a caso i giorni in cui lavoriamo maggiormente in tutto l’anno sono quelli dei Dialoghi di Pistoia – conclude –, ancora più del periodo del Pistoia Blues".

Vedremo adesso come si svilupperanno i mesi primaverili e estivi: dopo un inizio dell’anno tutto in salita, gli addetti ai lavori auspicano una svolta. Altrimenti il rischio è che il trend delle chiusure non si arresti..

Michele Flori