REDAZIONE PISTOIA

L’alluvione e la forza di Quarrata. Dalla disperazione alla rinascita

Il 2 novembre 2023: la furia dell’acqua e la lunga notte di paura che ha piegato la piana. Poi il desiderio di ripartire, gli angeli del fango e la grande solidarietà di tutta la popolazione. .

L’alluvione e la forza di Quarrata. Dalla disperazione alla rinascita

Difficilmente noi cittadini di Quarrata potremmo dimenticare la notte tra il 2 e il 3 novembre 2023 quando un’ondata di maltempo ha colpito duramente il nostro territorio. Temporali, forti precipitazioni e vento in poche ore hanno messo in ginocchio la nostra città. Le forti piogge hanno causato il superamento della capacità di assorbimento del terreno e dei sistemi di drenaggio locali, provocando un aumento dei livelli dei bacini, facendo così esondare il torrente Fermulla e il torrente Stella.

Detriti portati dall’acqua hanno invaso le strade della città e in poche ore con una forza impressionante, acqua e fango sono entrati nei negozi, nei garage, nei sottoscala, nei piani terra delle abitazioni, le automobili sono state trascinate via dalla furia dell’acqua e danneggiate. Una notte lunga, di paura e disperazione, in cui le persone hanno iniziato a temere il peggio e hanno provato a mettere in salvo quanto più possibile, portando oggetti personali dal piano terra ai piani superiori.

Al mattino successivo i nostri occhi increduli hanno osservato ciò che rimaneva di una città irriconoscibile, invasa da fango e da un silenzio sovraumano, una città fantasma. La disperazione negli occhi di chi ha perso tutto, anni di sacrifici, di duro lavoro; disperazione che ha lasciato presto spazio al forte desiderio di rimboccarsi le maniche e ripartire. La popolazione si è unita manifestando solidarietà reciproca, dalla raccolta di beni di prima necessità all’aiuto nel ripulire, sgomberare i fondi e i negozi dalla merce alluvionata, svuotare gli scantinati, ripulire le strade, consegnare acqua e pasti caldi, distribuire sacchi di sabbia.

La nostra scuola fortunatamente non ha subito danni, ma è rimasta chiusa alcuni giorni dando così la possibilità a docenti e alunni di aiutare chi era in difficoltà. Ci siamo organizzati in piccoli gruppi, ci siamo recati in piazza sotto la guida dei nostri professori, attrezzati di stivali, secchi, scope, spugne, guanti e tanto altro, abbiamo aiutato persone a pulire case e negozi dal fango, il tutto è stato reso difficile dalla mancanza di elettricità e di acqua, strade difficili da percorrere e lungo di esse cumuli di rifiuti, ma ciò non ci ha fermato e la sensazione di aver aiutato persone in difficoltà ci ha fatto sentire orgogliosi di noi stessi.

I danni sono stati tanti e il nostro aiuto è stato solo una goccia nel mare, ma tante gocce hanno fatto la differenza, aiutando la nostra città a rialzarsi da questo evento catastrofico.