REDAZIONE PISTOIA

Spari al cugino nel vivaio. Arresto convalidato

L’uomo si è avvalso della facoltà di non rispondere davanti al giudice

E’ comparso ieri mattina, da remoto, per l’impossibilità di essere trasferito dal carcere al tribunale, Sham Paloka, l’uomo di 55 anni di Canapale che la mattina di giovedì 22 maggio, alle 9 circa, ha esploso tre colpi di pistola contro il giovane bis-cugino Denis Paloka, di 26 anni, nel vivaio di via del Bollacchione, dove stava lavorando alla vasetteria.

Difeso dall’avvocato Andrea Mitresi del foro di Pistoia, Sham Paloka si è avvalso davanti al giudice per le indagini preliminari Patrizia Martucci della facoltà di non rispondere. Una decisione presa in attesa di poter studiare gli atti di indagine e valutare successivamente i prossimi passi da fare. Intanto si apprende che quella mattina, a salvare la vita del giovane operaio vivaista, sarebbero stati due colleghi subito accorsi alle grida disperate del ferito, che era terra, raggiunto da due proiettili alla gamba in preda a una copiosa emorragia. Mentre veniva dato l’allarme al 118, gli altri due operai, per affrontare quell’improvvisa e drammatica emergenza, si sono entrambi seduti sulla gamba del giovane e hanno fermato la perdita di sangue e, con tutta probabilità gli hanno salvato la vita.

Mentre Sham Paloka si dispera in carcere, comprendendo la gravità del suo gesto, il movente sembra confermarsi futile, conseguenza di due anni di dissapori familiari e dell’ennesimo diverbio avvenuto poco prima dell’agguato. L’arresto è stato convalidato dal giudice Martucci e Sham Paloka, incensurato, resta in carcere.

La pistola, come si ricorderà, era regolarmente detenuta per uso sportivo e, dagli accertamenti svolti dai carabinieri, l’uomo frequentava regolarmente il poligono di tiro.

Quella mattina, dopo la prima discussione con il bis-cugino, l’uomo, anche lui operaio vivaista nei campi del Bollacchione, sarebbe andato a casa in bicicletta per poi tornare a bordo dell’auto e con la pistola infilata nella cintura dei pantaloni. Avrebbe quindi esploso tre colpi contro il giovane che era già a terra dopo aver ricevuto un colpo alla testa con il calcio della pistola. Una volta trasportato all’ospedale San Jacopo era stato sottoposto a un lungo intervento chirurgico per la riduzione delle ferite.

l.a.