REDAZIONE PISTOIA

La voce favorevole: "Cambierebbe subito il volto della Montagna Pistoiese"

Il Comitato per lo sviluppo dell'Appennino Tosco Emiliano sostiene la costruzione di un impianto di funivia a Doganaccia Corno alle Scale, con l'obiettivo di creare una comunità di tutta la Montagna Pistoiese. La Regione si è esposta in maniera chiara, ma i tempi sono ristretti.

Funivia Doganaccia Corno alle Scale: prende posizione il Comitato per lo sviluppo dell’Appennino Tosco Emiliano, che esiste dal 2017: "Per creare una comunità di tutta la Montagna Pistoiese che parta da Pistoia fino all’Abetone e, dalla parte emiliana, da Lizzano fino a Porretta". Così il dibattito si arricchisce della voce di chi è favorevole alla costruzione dell’impianto e che ricorda, attraverso il professor Giovanni Gordiani che: "Già nel 2017 furono consegnate oltre 4.000 firme ai sindaci, tutte di cittadini favorevoli all’impianto. La Comunità Montana, quel progetto per il Corno alle Scale, l’ha pagato 120mila euro nel 2004. "Oggi quelli della politica – sostengono i favorevoli – sindaci e assessori, stanno coperti, nessuno si espone, l’unica che si è esposta in maniera chiara e la Regione, c’è però da fare i conti con i tempi, che sono ristrettissimi, perché l’infrastruttura va rendicontata entro il 31 dicembre 2024. Il tempo è sufficiente, perché la sovrintendenza ha conformato il progetto il 17 giugno del 2022. Nel 2004 la Comunità Montana di allora, con vicepresidente Valerio Sichi e presidente Mauro Gualtierotti, acquisì il progetto del collegamento e quella linea dell’impianto non è mai stata spostata di un metro, c’è stata solo un’evoluzione tecnica per rispondere alle esigenze che sono emerse nelle varie commissioni".

L’impianto, continua nella spiegazione Cristiano Pieracci, esperto di gestione faunistica, non consuma corrente, ma la produce, per costruirlo non viene tagliato un albero e ha un impatto prossimo a zero. Si parla di temi ambientali sapendo che sono effimeri, nel 2003, dati Apt, Cutigliano fece 23.000 presenze, nel 2004, costruita la funivia, si andò a 45.000. Ci sono delle posizioni preconcette che non hanno senso, perché ci sono voci di spesa per parchi tematici costati quasi 7 milioni di euro e i bilanci son sempre negativi, contando 6000 presenze in tutto l’anno: la funivia di Cutigliano le gira in una settimana. Ora – prosegue la riflessione – bisogna pensare al futuro dei ragazzi, per questo siamo una comunità, per dare la possibilità a loro di rimanere in montagna. Casetta Pulledrari, come ha detto la Regione, è fondamentale in questo piano, ma all’interno di un progetto di comunità non fine a se stesso, altrimenti siamo destinati a morire. Inoltre, tutta la direttrice turistica della montagna si ritroverebbe, il giorno dopo l’apertura dell’impianto, con un miglioramento dell’appetibilità turistica e una rivalutazione immediata di qualsiasi unità immobiliare e di qualsiasi attività commerciale". Venerdì 15, dalle 17.30 alle 22, nei locali del Progetto MoToRE, a Campo Tizzoro, ci sarà il secondo incontro del percorso partecipativo.

Andrea Nannini