
La vittoria dei prof. Assunti e poi licenziati. Arriva la parola ’fine’: "Confermati nel ruolo"
"Confermati definitivamente in ruolo". Quattro parole che in sequenza scrivono la parola ‘fine’ nel più atteso e sperato dei modi per quel gruppo di docenti assunti tramite prova suppletiva indetta causa covid in piena pandemia, poi ritenuta non valida dal Consiglio di Stato. Un verdetto che scaccia le angosce di quei docenti, due dei quali pistoiesi, che negli ultimi mesi avevano dovuto fare i conti con una serie di tentennamenti politici che alle parole non avevano mai dato seguito nei fatti. Un incubo, senza mezzi termini, per chi dopo la ‘presunta’ assunzione aveva fatto progetti di vita a lungo termine. La svolta ieri, primo giugno, data che segna la definitiva entrata in vigore del decreto legge 71. Al Capo III, articolo 10 comma 3, compare il caso di quei docenti di fatto rimasti nel limbo, in una ‘contesa’ tra la doppia veste dello Stato, nella sua accezione politica da un lato e in quella giuridica dall’altro.
Questo il pronunciamento ufficiale: "I soggetti che hanno superato le prove concorsuali dei concorsi indetti con decreto direttoriale del Ministero dell’istruzione 21 aprile 2020, n. 498, e con decreto direttoriale del Ministero dell’istruzione 23 aprile 2020, n. 510 – si legge –, avendo superato la prova scritta a seguito di partecipazione alle prove suppletive indette rispettivamente con avviso pubblicato nella Gazzetta Ufficiale n. 24 del 28 marzo 2023, nella Gazzetta Ufficiale n. 32 del 23 aprile 2021 e nella Gazzetta Ufficiale n. 85 del 26 ottobre 2021, sono confermati definitivamente in ruolo, ferme restando le disposizioni vigenti in relazione al periodo di formazione e prova, ovvero sono confermati nelle pertinenti graduatorie di merito".
"Abbiamo vinto – è il commento di Valentina Pedroni, docente di scuola primaria a Pistoia che in questa battaglia ha guidato il Comitato nato a sostegno della causa –. Si concludono otto mesi di ansia e sei mesi di lotta estenuante, a dispetto delle perplessità di molti. Non è stato semplice né scontato compattarci tra colleghi in questo percorso, né metterci la faccia. Non è stato ovvio continuare a lavorare col sorriso e tenere il punto. Ma alla fine ce l’abbiamo fatta a far dire alla politica italiana, per una volta: ‘Abbiamo sbagliato’. Le parole in realtà non sono arrivate, ma l’azione sì e questo ci basta. Per questo ringraziamo il ministro Valditara. Ora vorrei che non accadesse più e che davanti a queste ingiustizie chiunque possa trovare la forza di reagire – conclude – anche di fronte al pessimismo di chi sa dire sempre e solo ‘non ce la farete mai’".
linda meoni