La ’visione’ del Comune. Dal Tau a San Lorenzo. Ecco le ipotesi sul piatto

Intanto lunedì s’insedierà il commissario Ruberto, ex prefetto in pensione. Durata dell’incarico di un anno, con possibilità di proroga per un altro. .

La ’visione’ del Comune. Dal Tau a San Lorenzo. Ecco le ipotesi sul piatto

La ’visione’ del Comune. Dal Tau a San Lorenzo. Ecco le ipotesi sul piatto

Duemilaventisei: l’orizzonte temporale al quale guardare, almeno nella versione del Comune di Pistoia, è questo. Perché nelle previsioni su carta sarà questo il periodo di consegna alla città dell’ex convento di San Lorenzo e sarà qui, sempre nella visione dell’amministrazione Tomasi, che troverà infine pace la vicenda legata al Museo Marini. "Una sede più grande di Palazzo del Tau. E più moderna, nell’accessibilità, nel concetto di museo stesso", ha detto lo stesso sindaco all’assemblea comunale di lunedì comunicando i recenti sviluppi legati al commissariamento della Fondazione Marini. Non si muove di qui il Tomasi-pensiero sulla vicenda, sicuro di poter contare per quel riguarda la soluzione temporanea sul collocamento delle opere del maestro segregate al Tau sul supporto di Pistoia Musei, ente strumentale della Fondazione Caript, che metterebbe a disposizione le sue sedi (in particolare Palazzo Buontalenti) per allestire il patrimonio conteso.

Stessa partita, altro contenzioso: ex Chiesa del Tau, attigua al museo di Corso Fedi, di proprietà questa però demaniale. Occorre intervenire per eseguire i lavori di adeguamento antincendio, non più rimandabili. "Ma nessun danno strutturale", assicura Tomasi. Via per consentire l’allestimento del cantiere le opere che lì si trovano (in particolare le grandi sculture di Marino, Il Miracolo, 195354, Il Cavaliere 195657, Il grande grido 1962, La Composizione di elementi 1964-65, Una forma in un’idea, 1964-65). Per andare dove? Nella visione del Comune di Pistoia, con i sopralluoghi condotti per parte comunale dalla dirigente Elena Testaferrata e del’assessora Benedetta Menichelli, a Palazzo Fabroni e a Palazzo Comunale.

Si resta insomma ancora nel campo delle ipotesi. Di dati certi ancora nessuno, a parte quello di indirizzo prefettizio riconducibile alla data di insediamento ufficiale del commissario, 6 novembre. Nel documento che inquadra la figura dell’ex prefetto in pensione Ruberto e che decreta il commissariamento, si ripercorrono le fasi che hanno indotto la prefettura a firmare questa decisione. In particolare, il testo fa riferimento alle ultime argomentazioni addotte dalla Fondazione Marini, smontandole in toto e ritenendole "non condivisibili" poiché le stesse "non sembrano idonee e configurare una ipotesi di inapplicabilità dello stato". "In particolare – recita il decreto - appare necessario valorizzare l’intenzione del fondatore e attribuire alle disposizioni statutarie un significato in grado di produrre l’effetto di assicurare il buon andamento della fondazione attraverso la piena operatività di tutti i suoi organi". In sostanza, conclude il prefetto Licia Donatella Messina, permarrebbero "elementi di non conformità alla legge e allo statuto", quali la mancata comunicazione della composizione dell’organo amministrativo, la mancata costituzione del collegio dei revisori e la mancata comunicazione del bilancio d’esercizio 2022. La gestione dunque passa ora al commissario che dovrà formare e approvare quello stesso bilancio e verificare la consistenza del patrimonio della Fondazione, ricostituire il Collegio dei revisori e l’organo di amministrazione. Un anno il periodo di durata dell’incarico, con possibilità di proroga di ulteriori dodici mesi sulla base di "motivate esigenze".

linda meoni