La tradizione del Premio Zini. La scuola che forma al lavoro. Ecco i progetti degli studenti

L’appuntamento è tornato dopo tre anni nell’istituto De Franceschi Pacinotti di Pistoia

La tradizione del Premio Zini. La scuola che forma al lavoro. Ecco i progetti degli studenti

La tradizione del Premio Zini. La scuola che forma al lavoro. Ecco i progetti degli studenti

Dopo tre anni dalla sua ultima edizione, e giunto adesso al 24° appuntamento della storia, è tornato ad essere celebrato il premio "Renzo Zini" organizzato dalla Fondazione "Barone de’ Franceschi" che vuole mettere in evidenza ragazze e ragazzi particolarmente meritevoli, delle classi quarte e quinte, dell’istituto "De Franceschi - Pacinotti" che si sono distinti nella presentazione di tesi riguardanti la valorizzazione di uno spazio verde o forestale piuttosto che l’agricoltura sociale fino alla gestione faunistica e la tutela del territorio. All’appuntamento era presente anche il presidente della Regione, Eugenio Giani, insieme al sindaco Alessandro Tomasi, il presidente della Provincia Luca Marmo, la consigliera regionale Federica Fratoni e le associazioni di categoria accolti dalla dirigente scolastica Barbara Paggetti e dal presidente della Fondazione, Fabio Fondatori. "L’importanza di questo istituto lo si rivede nel legame col tessuto produttivo locale – le considerazioni del Governatore Giani – con il vivaismo, con l’agricoltura, con le foreste e con i fiori di Pescia. Fare il proprio percorso di studi in una scuola del genere significa preparare i ragazzi ad una grande prospettiva di lavoro legata all’economia principale di questo territorio". Alla cerimonia era presente anche Cristina Zini, figlia dell’ex preside Renzo Zini al quale è intitolato il premio, che ha ripercorso quello che il padre ha fatto per l’istituto e com’era il suo rapporto con gli studenti, con il corpo docente e quanto si è impegnato per far si che questa scuola potesse divenire un punto di riferimento specifico per Pistoia e non solo.

"E’ bello rinverdire la tradizione di questo premio – aggiunge il presidente della Fondazione, Fabio Fondatori – è sempre stata una festa dell’istituto che si apriva alla città con eventi e tanta gente in visita al nostro parco. La Fondazione ha questo scopo: aprire la scuola alle professioni e al mondo del lavoro come ogni istituto professionale dovrebbe fare. E le autorità presenti non sono qui a far passerella ma ad ascoltare e a tenere collegata la scuola al territorio, alle professioni e alla comunità. Perché una scuola chiusa in sé stessa, senza un fecondo rapporto con la comunità, specialmente per un professionale, è destinata a regredire".

Il premio è andato ex aequo a Cristian Vannucci della classe quarta con un progetto legato all’idroponica, ovvero la coltivazione delle piante fuori suolo, e a Emma Cecchi e Vittorio Lancellotti Papi della classe quinta per il progetto "La selva delle calde", ovvero un percorso di testi e foto che conduce il lettore nel paesaggio montano e nel mondo contadino da contrapporre alla vita moderna frettolosa e caotica. Sono state consegnate anche cinque borse di studio dedicate alla memoria dell’ex presidente della Fondazione Eugenio Fagnoni.

S.M.