REDAZIONE PISTOIA

La svolta nel caso Quarrata. Dall’operaio bastonato all’intesa: "Diritti garantiti e 79 assunzioni"

Accordo alla Vot dopo undici giorni di scioperi, tensioni e picchetti ai cancelli dell’azienda. Lavoratori pakistani, proprietà cinese: si passa a otto ore per cinque giorni a settimana.

La svolta nel caso Quarrata. Dall’operaio bastonato all’intesa: "Diritti garantiti e 79 assunzioni"

Un presidio dei lavoratori di Quarrata contro il mancato rispetto dei diritti minimi

QUARRATA (Pistoia)

Il mondo può cambiare in soli undici giorni? Per i 79 operai della Vot International, decisamente sì. Perché in questo piccolo lasso di tempo sono passati dall’essere sfruttati nelle fabbriche dove lavoravano, con turni massacranti dalle 12 alle 14 ore al giorno per sei giorni la settimana, senza tutele, senza diritti e spesso senza nessun tipo di regolarizzazione, a firmare un contratto di lavoro ’vero’, che gli permetterà di guadagnare di più per lavorare meno, otto ore al giorno per cinque giorni precisamente. Un risultato che nel 2024 può apparire scontato, ma i fatti dimostrano che non è affatto così, anzi. Basti pensare che, nel caso di specie, tutta la mobilitazione è partita perché uno degli operai in questione – il ventiduenne pakistano Muhammad Tahla – era stato preso a bastonate ai cancelli della fabbrica e cacciato via per la sola ’colpa’ di essersi rivolto al sindacato per provare a far valere i propri diritti. Da lì è partita la lotta: undici giorni di sciopero e presidio permanente, senza mai arretrare dalle proprie basilari richieste: "Otto per cinque".

Undici giorni (e dieci notti) duri ma fatti anche di solidarietà, perché alla vicinanza dei sindacati si è aggiunta quella del territorio quarratino, delle associazioni, delle istituzioni e della comunità tutta. E così, incontro dopo incontro, si è potuto raggiungere un accordo per certi versi storico. "Settantanove lavoratori avranno un contratto a tempo indeterminato – esultano i sindacati, con in prima linea Sudd Cobas e la Fillea Cgil –: si passa dalle dodici ore per sei giorni alla settimana alle otto ore per cinque giorni, con un accordo che garantisce un salario superiore a quello precedente". L’accordo raggiunto, infatti, non si limita ad riconoscere agli operai i minimali del contratto colletivo nazionale, ma condizioni migliorative tra cui un passaggio automatico di livello che garantira un aumento di circa cento euro lordi per tutti, buoni pasto e pagamento della malattia al 100% fin dal primo giorno.

"È la riprova che lo sciopero e la solidarietà sono la migliore cura contro la piaga dello sfruttamento che affligge la piana che va da Firenze a Pistoia", spiegano i Cobas. "Attraverso il sindacato e la contrattazione si possono garantire diritti e salari dignitosi contrastando la competizione al ribasso", aggiungono dalla Cgil. "È un successo di tutti – conclude il sindaco quarratino Gabriele Romiti –: della comunità di Quarrata, dell’azienda e del mondo imprenditoriale, dei lavoratori e dei sindacati".

Alessandro Benigni