LINDA MEONI
Cronaca

La sua pellicola si mangia. E Forbes lo premia

Cosimo Maria Palopoli inserito dalla rivista nella Top 100 degli under 30. Ha inventato rivestimenti biodegradabili per alimenti che rispettano l’ambiente

Cosimo Maria Palopoli

Cosimo Maria Palopoli

Pistoia, 6 aprile 2021 - Oggi che ha appena raggiunto un traguardo, ecco che la sua mente viaggia spedita già al prossimo obiettivo, consapevole di quanto urgente sia la corsa a guarire il pianeta e quanto non siano ammesse pause. Nelle parole di Cosimo Maria Palopoli, tecnologo alimentare pistoiese, c’è una visione sorprendente di futuro e delle generazioni che verranno e fa un certo effetto pensare che a pronunciare quelle parole sia proprio lui, 27 anni, che in quel futuro è proiettato appieno. Ad accorgersi di un talento così straordinario anche Forbes Italia, la leggendaria rivista che da oltre un secolo apre le porte della business community, che ha inserito Cosimo nella Top 100 under 30, settore manifacturing industry. A valergli il titolo c’è il lavoro enorme svolto attorno a un suo rivoluzionario brevetto, un progetto che vuole cambiare radicalmente il modo di fare packaging, guardando alla sostenibilità e alla salvaguardia della natura. Rivestimenti che si mangiano, pellicole biodegradabili in via di produzuione e sviluppate grazie alla tecnologia "Columbus’ Egg" che Cosimo ha messo a punto in seguito ad approfonditi studi e sperimentazioni con la società Iuv Srl, di cui è managing director e che lo ha portato a trasferirsi in Romagna.

"La notizia è arrivata inaspettata e ne sono venuto a conoscenza perché il mio telefono squillava senza sosta – commenta lui entusiasta –. Questo traguardo rappresenta un primo punto di svolta, un piccolo germoglio al frutto del nostro lavoro. Ha trionfato il potere del sogno, la forza di un’idea e il desiderio di cambiamento alla traccia di un futuro non molto lontano ma che ben presto capovolgerà i nostri usi, modi e consumi verso una reale transizione alla crescita delle prossime generazioni. Voglio dedicare questo ‘Oscar del business’ a tutti coloro che come me lottano contro il cambiamento climatico, la minaccia più urgente per tutta la nostra specie, e a tutti coloro che ritenevano folle o impossibile ciò che avevo immaginato".

A vincere insomma è stata, secondo il giovane tecnologo, una visione, un cambio di prospettiva che suggerisce una piccola grande rivoluzione da applicare in primis nel mondo del food. Ma questo non è che un inizio: "Abbiamo brevettato le nostre tecnologie oltre che le pellicole – spiega –, stiamo raggiungendo degli standard per le certificazioni specifiche che vadano oltre quelle di semplice biodegradabilità e compostabilità. Stiamo studiando soluzioni reali e concrete e lo stiamo facendo con applicabilità in ambiente domestico. Stiamo collaborando con la Bologna Business School per progettare soluzioni spray da utilizzare in casa per preservare gli alimenti: dal rapporto Fao emerge infatti che una delle maggiori perdite è legata all’ambiente domestico".