"La sicurezza non è un costo, ma un diritto"

I sindacati in piazza del Duomo. Gioffredi (Cgil): "La tecnologia deve azzerare gli infortuni. Invece, aumentano disoccupazione e precarietà"

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"Basta, bisogna fermare questa strage. Basta morti sul lavoro", ha tuonato Daniele Gioffredi, segretario Cgil Pistoia, durante il comizio centrale in piazza Duomo a chiusura del corteo del Primo maggio organizzato da Cgil, Cisl e Uil. "È inaccettabile ci siano persone che escono di casa per andare al lavoro e non fanno più ritorno dai propri cari. Morire di lavoro è una sconfitta per tutti – ha aggiunto Gioffredi –. Si continua a morire come nel secolo scorso, nonostante investimenti in tecnologia e digitalizzazione, che evidentemente servono solo a ridurre costi e tempi di produzione. La sicurezza non deve essere un costo ma un diritto. Non è più concepibile che la tecnologia non possa prevenire gli infortuni, ma l’obiettivo deve essere azzerarli. Anche nei nostri territori, dalla Valdinievole a Pistoia, come nei comuni limitrofi, gli infortuni o le morti riguardano soprattutto giovani precari, magari immigrati, senza formazioni e sotto pressione magari per recuperare reddito o produttività. Ad un anno dal triste anniversario della morte di Luana – ha ricordato il segretario a nome di tutti –, anche quest’anno nella nostra provincia abbiamo già avuto un infortunio mortale nel piazzale di una cartiera. Non deve succedere più a nessuno. Come sindacati Cgil Cisl Uil, dobbiamo continuare a denunciare, mobilitarsi e lottare".

Dalle analisi portate in evidenza da Cgil, Pistoia risulta in fondo alle classifiche regionali rispetto a tutti i dati socio economici delle occupazioni con la disoccupazione al 8% tendente al 10, quella giovanile che va oltre 40% con un aumento importante dei Net e degli inattivi. La disoccupazione femminile è al 9,8%. La cassa integrazione non accenna diminuzione. Solo un lavoratore su dieci viene assunto a tempo indeterminato. Il reddito e la pensione di cittadinanza hanno la cifra più alta della Toscana ed evidenziano sintomi di impoverimento sociale, educativo e abitativo del territorio. "Potremmo definire la nostra situazione del sistema produttivo una terziarizzazione povera, con aumenti della precarizzazione del lavoro", ha spiegato Gioffredi. Per il territorio pistoiese il primo maggio è stata quindi l’occasione per portare l’attenzione sulle crescenti disuguaglianze sociali, impoverimento del territorio, sicurezza, lavoro povero e precario, licenziamenti e delocalizzazioni delle multinazionali che andandosene lasciano disastri sociali.

"È di questi giorni la comunicazione inaccettabile di Alival, che fa parte della multinazionale Lactalis, di voler chiudere lo stabilimento di Ponte Buggianese e lasciare a casa i suoi 78 lavoratori, con le loro famiglie, e desertificare un territorio – ha detto Gioffredi –. Ci opporremo con tutte le nostre forze, respingiamo mandando al mittente questa provocazione e chiediamo alle istituzioni, a partire dalla Regione Toscana che si è già mossa, al Governo, magari varando una legge contro le delocalizzazioni, di combattere questa vertenza insieme a noi per mantenere la produzione e l’occupazione a Ponte Buggianese. Come sindacati non lasceremo soli questi lavoratori, come non lasceremo soli tutti quelli che lottano per dignità e un posto di lavoro".

Gabriele Acerboni