La maxi-multa per don Biancalani "Il Tar ha sospeso il provvedimento"

La sanzione da 20mila euro era stata inviata dal Comune ad aprile perché il parroco non aveva provveduto a ripristinare la destinazione d’uso originale dei locali parrocchiali e della chiesa.

Il Tribunale amministrativo della Toscana ha sospeso, con un’ordinanza datata 7 settembre , il provvedimento sanzionatorio del Comune di Pistoia, del 17 aprile scorso, nei confronti di don Massimo Biancalani, parroco di Vicofaro, consistente in una multa da 20mila euro per non aver provveduto al ripristino della destinazione d’uso originale dei locali parrocchiali e della chiesa di Santa Maria Maggiore. A darne notizia ieri nel corso di una conferenza stampa sono stati gli avvocati Fausto Malucchi e Elena Baldi, legali del sacerdote. "Si tratta di un provvedimento di sospensione del provvedimento amministrativo adottato dal Comune di Pistoia – spiega l’avvocato Malucchi – con il quale si sanzionava don Massimo Biancalani, con una multa di 20mila euro per non aver ripristinato l’uso originario dei locali di Vicofaro, che è una parrocchia ed ha una destinazione a tale titolo, ma che nel tempo si è in qualche modo trasformata in un punto di accoglienza per i migranti".

"Il provvedimento del Comune – prosegue il legale – chiedeva a don Biancalani di ripristinare l’uso iniziale dei locali, Biancalani non ha adempiuto e quindi è stato sanzionato. Adesso il Tar dice che si deve bloccare tutto, questa sanzione viene congelata fino a che non ci sarà una sentenza che in qualche modo stabilirà se il Comune ha operato bene o sbagliato nel sanzionare". L’udienza per la trattazione di merito del ricorso è fissata per il 20 febbraio 2024. Secondo i legali del sacerdote, l’attuale decisione del Tar, potrebbe avere conseguenze anche sul provvedimento di sgombero dei migranti ospitati in parrocchia, emesso a luglio dal Comune di Pistoia. "Tutti i provvedimenti che costituiscono un presupposto di quell’ordinanza subiscono questa sospensione – afferma l’avvocato Malucchi – È chiaro che se io per ripristinare lo ‘status quo ante’ devo liberare Vicofaro dai migranti, è ovvio che in questo momento (a seguito del provvedimento del Tar, ndr) i migranti possono stare lì". Lo sgombero al momento è in una fase di stallo. "Per quanto riguarda Biancalani – aggiunge l’avvocato Malucchi – è un ordine che non ha grande significato, perché per rimuovere delle persone da un luogo è necessaria prima di tutto la forza pubblica, che viene attivata tramite le istituzioni, non certo da un privato. Da Biancalani, invece, si pretende che faccia una cosa mai vista prima, cioè che sgomberi dei locali dalla presenza di alcune decine di persone, forse centinaia, da solo senza poter contare su niente. È chiaro – conclude il legale – che Biancalani non vuole liberare questi locali, ma anche se lo volesse non potrebbe farlo".

Patrizio Ceccarelli