La lotta contro il fango Sangiorgello in missione "C’è bisogno di aiuto Noi ripartiamo subito"

Il racconto di una giornata a spalare fango, accanto a chi ha perso tutto. Nove i giovani volontari dell’associazione nata dentro le parrocchie . di Gello e San Giorgio. Hanno ripulito una fabbrica di lampadari.

La lotta contro il fango  Sangiorgello in missione  "C’è bisogno di aiuto  Noi ripartiamo subito"

La lotta contro il fango Sangiorgello in missione "C’è bisogno di aiuto Noi ripartiamo subito"

Questa bellissima gioventù che non esita a preparare stivali di gomma e attrezzi per spalare il fango e partire. Questa bellissima gioventù dal cuore grande e dalle mani forti. Come i ragazzi e le ragazze del Gruppo Giovani Sangiorgello, associazione che riunisce le parrocchie di San Giorgio e di Gello che si distendono lungo la prima campagna che costeggia l’Ombrone.

La mattina di lunedì 22 maggio, grazie a un semplice contatto familiare, sono partiti per Forlì, destinazione Palazzetto dei Romiti, dove ha sede lo smistamento della Protezione Civile, e poi sono stati indirizzati in via Asiago, fra le zone più colpite dal tragico diluvio del 17 maggio. A raccontarci questa esperienza, che non sarà unica, perchè presto ripartiranno, sono Matilde Gavazzi, 19 anni, che frequenta il liceo Forteguerri, indirizzo economico sociale, e Vittoria Baldi, che sta ultimando la triennale di biotecnologia all’università di Firenze. Accanto a loro, in via Asiago c’erano Martina Benelli, Luisa Morelli, Fausto Fedi, Ilaria Laschi, Luca Vettori, Gabriele Suppressa e Margherita Catarinicchia. Fanno tutti parte dello straordinario gruppo dei quaranta animatori (dai 18 ai 41 anni) di Sangiorgello. Fanno capo a don Carlo Bonaiuti con il campo estivo, l’oratorio e i momenti di volontariato.

"Siamo partiti in nove – raccontano Matilde e Vittoria –. I volontari erano veramente tanti e noi ci siamo divisi in due gruppi. Cinque di noi sono rimasti a spalare in via Asiago, gli altri quattro sono andati a pulire una fabbrica di lampadari, la Pvm Lazzeri. Abbiamo pulito i pavimenti, le scale e i mobili che non erano da buttare via. Poi si sono aggiunti altri cinque volontari e abbiamo fatto la catena umana con i secchi per svuotare lo scantinato. C’era ancora mezzo metro d’acqua. Poi sono arrivate le idrovore e abbiamo scavato tra gli scatoloni per cercare di tirar fuori i lampadari che erano ancora in buono stato. A sera siamo rientrati ai Romiti. Eravamo coperti di fango. Ci siamo dati una sciacquata e siano rientrati a casa in nottata".

Questa è stata la loro giornata a disposizione delle persone così duramente colpite da questo disastro. Ma ci sono anche altri aspetti che sono rimasti profondamente impressi nella mente e nel cuore di questi giovani. "Guardando la televisione, e anche i social – osservano Matilde e Vittoria – è molto peggio di quanto ci si possa immaginare. Ma più di tutto ci ha stupito la forza oltre il dolore. Gli scout si sono preoccupati di noi. Eravamo tutti uguali. Nella fabbrica di lampadari ci hanno preparato la pasta e la schiacciata. Questa è una cosa che durerà a lungo e lassù c’è tanto bisogno di aiuto, consigliamo a tutti di informarsi e andare a dare una mano. Una giornata del nostro lavoro è servita a poche cose: ci sono volute cinque ore per liberare un vialetto dal fango...e magari sparirà tutto dalla televisione. Siamo rimasti tutti profondamente toccati e siamo pronti a ripartire. Abbiamo preso i contatti con le associazioni e questo fine settimana riparte un gruppo con i volontari più grandi".

lucia agati