La Leonore fa il pieno di applausi con Mozart

Pubblico in visibilio per il "Così fan tutte", primo esperimento con l’opera. Domani al Saloncino tutto l’Ottocento con Zanon e Armellini

Semmai ci fossero stati dubbi sull’amore incondizionato dei pistoiesi per l’opera, questi si sono subito dileguati all’indomani della prima e unica rappresentazione, il 21 gennaio scorso al Manzoni, di "Così fan tutte", l’ultimo dei tre capolavori nati dal connubio tra il genio di Mozart e la vena pragmatica e disincantata di Lorenzo da Ponte, librettista libertino. L’esperimento, meditato da tempo e pienamente riuscito, ha dato lustro alla stagione concertistica che i Teatri di Pistoia realizzano con la Fondazione Caript. Foltissimo ed entusiasta il pubblico, che, dissipato ogni eventuale scetticismo, per la prima volta ha visto ‘all’opera’ l’orchestra Leonore guidata dal suo direttore Daniele Giorgi. Con grande abilità, in una minimale, ma efficacissima messinscena, il regista Roberto Valerio ha restituito tutto il dinamismo dell’azione, turbinosa e ininterrotta, attraverso un’inedita la gestione dello spazio scenico: l’orchestra al centro del palco con i musicisti nel ruolo di spettatori attivi; i cantanti e il coro in un moto sinuoso e continuo nello spazio ritagliato tra palcoscenico, palchi e parte della platea. L’impressione è stata quella di una macchina in piena sinergia: un gruppo affiatatissimo, perfettamente coordinato dal direttore Giorgi che si è abilmente profuso in mille equilibrismi per tenere saldamente uniti, di fronte e alle spalle, strumentisti e cantanti, senza che niente potesse turbare il moto di un meccanismo complicato e perfetto. I sei giovani interpreti hanno dimostrato grande spessore e talento: Katarina Radovanovic e Anna-Katharina Tonauer nei ruoli di Fiordiligi e Dorabella, Roberto Lorenzi e Gyula Rab in quelli paralleli di Guglielmo e Ferrando, Giulia Mazzola e Matteo Torcaso nei due ruoli buffi: una divertentissima Despina e un Don Alfonso tanto disinvolto quanto perfido. Con loro, il Coro Filarmonico di Torino diretto da Claudio Chiavazza.

Intanto la Leonore insieme al maestro Giorgi si prepara per i suoi prossimi appuntamenti: il concerto pomeridiano di domenica 11 febbraio al Manzoni è la prima tappa di una mini tournée che la porterà lunedì 12 alla Sala Verdi di Milano e martedì 13 (con il pianista Andrea Lucchesini) al Teatro Alighieri di Ravenna. In programma Schumann (la seconda Sinfonia op.61) e Šostakovic. In veste di solista, nell’interpretazione del Concerto n.1 per violoncello e orchestra op.107 del musicista russo, è Kian Soltani, giovane virtuoso austriaco di origini persiane.

Prosegue anche la 62^ stagione cameristica che domani, sabato 3 febbraio, alle 17, nel Saloncino della Musica di Palazzo de’ Rossi presenta due musicisti straordinari. Giovanni Zanon al violino e Leonora Armellini al pianoforte percorrono tutto l’Ottocento musicale nell’interpretazione di alcuni capisaldi del repertorio per i loro strumenti: la Sonata op.30 n.2 di Beethoven, i Quattro pezzi romantici op.75 di Dvorák, la Sonata op.45 di Grieg e la Polonaise de concert op. 4 di Wieniawski. Info: Biglietteria Teatro Manzoni 0573 991609; 27112; www.teatridipistoia.it

Chiara Caselli