La BG Legno di Campo Tizzoro nella classifica del Financial Times

L'azienda BG Legno di Campo Tizzoro è stata inserita nella prestigiosa classifica FT-1000 del Financial Times per le aziende europee a più rapida crescita nel settore delle forniture per interni. Un successo che premia il duro lavoro e l'investimento nel territorio montano, offrendo prospettive di crescita e sviluppo economico.

La BG Legno di Campo Tizzoro nella classifica del Financial Times

La BG Legno di Campo Tizzoro nella classifica del Financial Times

Un traguardo notevole per tutto il mondo produttivo della nostra montagna: la BG Legno di Campo Tizzoro è stata inserita nel prestigioso elenco degli "FT-1000", ovvero la classifica che viene redatta dal Financial Times per quello che riguarda le aziende europee a più rapida crescita nel 2022 e fra le migliori cinque del vecchio continente nel settore delle forniture per interni, ovvero la specializzazione dell’azienda che si occupa di infissi, finestre ed accessori dedicati. I numeri parlano chiaro: si è passati da un fatturato del 2019 di poco più di 3 milioni ad uno di 15 milioni e mezzo di euro (e col 2023 stimato a quota 24 milioni) che vale il 469° posto assoluto nella graduatoria. Una risposta importante da dare ad un territorio economicamente depresso e che, ogni giorno che passa, rischia lo spopolamento totale e l’abbandono delle attività produttive. "Il fatto di aver conquistato la top-5 nel nostro settore è fonte di grande soddisfazione – afferma Samuel Olla, titolare di BG Legno e Olla Home Solution, due aziende che contano complessivamente 50 e 20 dipendenti interni che lavorano a Campo Tizzoro più una rete di indotto in tutta Italia che supera quota 1500 lavoratori – si tratta di riconoscimenti che vanno a premiare il percorso che in questi anni abbiamo portato avanti e si vanno ad un unire a quello che, qualche mese fa, ci ha dato "Il Sole 24 Ore" come leader della percentuale di crescita a livello italiano. Sappiamo che questo non è un punto d’arrivo ma solo uno stimolo ulteriore per fare ancora meglio". Fare impresa ad alto livello, con commesse pronte e operative in tutta Italia e nel resto d’Europa, partendo dal nostro Appennino non è cosa semplice: c’è da pagare un deficit infrastrutturale, di popolazione, di collegamenti con le zone più produttive ma la nostra montagna non vuole certo mollare la presa. "Io ci credo nel fare impresa in montagna e questo mi spinge a rimanerci ed investire ulteriormente – conclude Samuel Olla – non a caso siamo pronti ad aprire un nuovo capannone per poter pensare di lavorare anche sulla progettazione direttamente in maniera interna. So bene che fare azienda da queste parti non è facile e che per tanti aspetti è disagevole, ma si viene ripagati dai lavoratori che sono sul posto ogni giorno e dal legame che resta col territorio".

Saverio Melegari