Ipotesi sull’incendio C’è il chimico in aula

Il consulente della pubblica accusa ha spiegato come potrebbero essersi propagate le fiamme nella discarica

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E’ ripreso ieri mattina, in San Mercuriale, davanti al giudice monocratico Paolo Fontana, pubblico ministero Luigi Boccia, il processo per il rogo della discarica del Cassero avvenuto il 4 luglio del 2016. L’udienza ha esaurito la relazione del consulente della pubblica accusa, il chimico Mauro Sanna, che ha risposto alle domande del pm, del giudice e degli avvocati. Riguardo all’innesco dell’incendio, Sanna ha posto l’accento su due possibilità: quella dei fenomeni termici, naturali in una discarica, e quindi delle reazioni non controllate che possono verificarsi tra le sostanze presenti, e quella dei rifiuti incongniti. Il consulente ha riferito in aula che nel corso dell’ottobre 2015 si sarebbero verificate, nell’area della discarica del Cassero, nel comune di Serravalle Pistoise, due anomalie termiche cioè con innalzamento della temperatura, e quindi segno della presenza di reazioni fra sostanze. Innalzamenti esotermici che, a suo avviso, si potrebbero essere di nuovo verificati nel luglio del 2016. Uno dei due innalzamenti, sempre secondo quanto Sanna ha spiegato in aula, sarebbe avvenuto in un punto vicino all’origine del rogo di luglio.

Ci sarebbero stati, secondo Sanna, errori nella classificazione del rifiuto in entrata, che deve essere controllato da chi lo conferisce all’impianto, e non da chi lo gestisce. Non ci sono elementi, secondo l’esperto, a sostegno dell’ipotesi dolosa dell’incendio. Il processo riprende a gennaio con il secondo consulente dell’accusa che affronterà gli aspetti della sicurezza e dell’attività di prevenzione degli incendi. Due gli imputati: Alfio Fedi, all’epoca presidente del Cda di Pistoiambiente (oggi Lithos Investimenti Srl) che gestiva la discarica, difeso dall’avvocato Andrea Niccolai, e Michele Menichetti, l’allora direttore tecnico della discarica, difeso dall’avvocato Fabio Celli. Le accuse: incendio colposo e violazione delle prescrizioni dell’autorizzazione unica ambientale. Sono parte civile: il Comune di Serravalle con l’avvocato Lorenzo Magrini, alcuni privati cittadini, con gli avvocati Floriana Cepele e Mauro Giaquinto. Responsabili civili Lithos Investimenti, con l’avvocato Stefano del Corso e Hera Ambiente, con l’avvocato Guido Camera.

l.a.