Insulti razzisti all’avversario: il club lo caccia

Protagonista in negativo un giocatore 24enne dell’Olmi, durante un match di terza categoria: per lui anche dieci giornate di squalifica

Pallone in rete

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Quarrata, 10 dicembre 2022 - Si sarebbe rivolto a un avversario, originario del Marocco, con un pesante insulto di stampo razzista, dopo che quest’ultimo era intervenuto su di lui per un contrasto di gioco. Ma oltre ad esser stato squalificato per dieci giornate, adesso dovrà cercarsi una nuova squadra: questo perché alla luce di quanto avvenuto, il club per il quale era tesserato lo ha di fatto scaricato, disponendone lo svincolo. Protagonista della vicenda è un giocatore di ventiquattro anni, ormai ex-tesserato dell’Olmi. L’episodio in questione si è verificato lo scorso 3 dicembre a Quarrata, durante il match del campionato di terza categoria 2022/23 fra l’Olmi e il Veneri. Il risultato era fermo sull’1-1 e la tensione agonistica in campo era palpabile. Ad un certo punto, il ventiquattrenne sarebbe stato fermato in scivolata, da tergo, da un rivale magrebino. Ne è nato un parapiglia, culminato con l’imperdonabile insulto razzista. Una frase che sarebbe stata udita distintamente dai presenti e soprattutto dall’arbitro, che gli ha mostrato il cartellino rosso. E che, soprattutto, ha annotato l’accaduto nel suo taccuino.

Sulla base del referto stilato, il giudice sportivo ha usato la mano pesante, fermandolo di fatto fino a marzo (in linea potenziale). "Espulso dal campo per aver rivolto offese di carattere discriminatorio razziale nei confronti di un avversario di colore", la motivazione della sentenza. "Un brutto gesto – ha commentato Gerry Checchi, presidente del Veneri – da stigmatizzare". Ma non è finita qui, perché pochi giorni dopo il fatto, la sua ormai ex-società ha deciso di risolvere l’accordo condiviso, invitandolo a cercarsi un’altra formazione. La dirigenza gli avrebbe infatti concesso due giorni per scusarsi con l’avversario dandogli tempo sino allo scorso lunedì. Nessuna costrizione, s’intende: la speranza era che lo facesse di sua spontanea volontà. Visto però che, allo scadere del termine, il calciatore dilettante non avrebbe dato alcun segnale di pentimento, i vertici del sodalizio quarratino hanno optato per l’addio.

"Un comportamento che non ci è piaciuto, decisamente contrario ai nostri principi – ha spiegato a tal proposito Massimo Coppini, dirigente dell’Olmi – abbiamo una rosa giovanissima sul piano anagrafico, forse la più giovane del calcio dilettantistico toscano a livello di prima squadra. Ed abbiamo sempre cercato di trasmettere certi valori, fra i quali il rispetto per gli avversari. Ci è dispiaciuto – aggiunge –, perché aspettavamo che il ragazzo stesso tornasse sull’episodio spontaneamente e si scusasse sia con l’avversario che con i suoi stessi compagni di squadra. Quando abbiamo visto che non si è presentato nemmeno alla seduta di allenamento successiva – conclude Coppini, abbiamo agito di conseguenza". Per la cronaca, la sfida sul campo si è risolta 3-1 a favore del Veneri, che ha approfittato della superiorità numerica. Una volta tanto e in virtù degli ultimi risvolti però, a vincere è stata davvero l’etica. Anche se con un po’ d’inevitabile amarezza per quanto accaduto.