Insegna la corruzione dopo una condanna. Simonetti si difende: "Posizione legittima!"

Doppio incarico nell’Asl 4 per l’ex direttore amministrativo

Stefano Simonetti è stato per dieci anni direttore amministrativo nell’Asl di Pistoia

Stefano Simonetti è stato per dieci anni direttore amministrativo nell’Asl di Pistoia

Pistoia, 3 marzo 2015 -  «ANCHE Matteo Renzi ha avuto problemi con la Corte dei conti eppure fa il premier». Se la cava con una battuta Stefano Simonetti, per dieci anni direttore amministrativo dell’Asl pistoiese,ora in pensione, che al telefono,con voce ferma, rilascia poche dichiarazioni sulla «bufera» scoppiata intorno al suo incarico di docente in un corso anticorruzione ai dipendenti dell’Asl pratese a distanza di quasi un mese dalla condanna della Corti dei conti per danno erariale. Un vero paradosso per i dipendenti dell’azienda sanitaria di Prato che stanno seguendo il percorso formativo e che per questo, qualche giorno fa, hanno alzato la voce. Simonetti è stato condannato dai giudici contabili, insieme all’ex dg Alessandro Scarafuggi, per l’incarico esterno ( strategia comunicativa dell’Asl 3) affidato ad un giornalista massese quando era direttore amministratore dell’azienda sanitaria di Pistoia. Un danno erariale, visto che, a suo tempo, era già presente in organico un giornalista, assunto a tempo determinato che poteva svolgere le stesse funzioni. Il dirigente in pensione ora dovrà restituire ( per mancata vigilanza) circa 60mila euro. Nonostante questo Simonetti spiega che la sua posizione è più che legittima. «Bisognerebbe leggere bene la sentenza – dice lapidario – e poi mi pare che in Campania abbia vinto le primarie un esponente del pd condannato in primo grado. E allora di cosa stiamo parlando?» La docenza del corso non è l’unico incarico per l’ex direttore nell’Asl 4. Simonetti fa anche parte dell’organismo indipendente di valutazione e compensi (Oiv), il nucleo che valuta le performance di medici e dirigenti per i relativi premi stipendiali. Posizione per la quale percepisce un compenso annuo di 5mila euro. Monta la polemica anche in città.

NON si lascia sfuggire l’occasione Corrado Catalani, componente dell’intersindacale medica dell’Asl 3 e referente per la Cgil sanità. «Una condanna per aver pagato chi non doveva pagare e dall’altra parte, una causa per non aver pagato, al contrario, chi ne aveva diritto, eppure quest’uomo continua a ricevere incarichi». Catalani in un post sul social Facebook scrive che proprio nell’«epoca Simonetti» mancarono all’appello i fondi destinati ai medici circa 10 milioni di euro in tutto.

«SAREBBE curioso capire se c’è un albo di riferimento per questi incarichi – dice –. E’ stato fatto un avviso pubblico? Sono soldi dei contribuenti, l’Asl deve rispondere».

michela monti