"Acque già inquinate a monte: preoccupante"

Sessa, presidente di Legambiente Pistoia: "Rilevati piombo, mercurio e nichel. Serve un’analisi seria per capire le motivazioni"

Pistoia, 26 novembre 2022 - Le piogge di questo periodo, finalmente arrivate dopo mesi di siccità, servono anche per ripulire l’aria da agenti tossici e fanno solo bene ad un territorio sempre particolarmente nel mirino come la Piana pistoiese. I dati dell’annuario Arpat 2022, riferito ai numeri dello scorso anno, evidenziano come la situazione, sul fronte aria, non desti preoccupazioni mentre restano ancora le criticità sul fronte acqua. E, per leggere meglio questi dati, La Nazione ha interpellato il presidente di Legambiente Pistoia, Antonio Sessa, per fare il quadro del territorio.

Antonio Sessa, presidente di Legambiente Pistoia (Acerboni/fotoCastellani)
Antonio Sessa, presidente di Legambiente Pistoia (Acerboni/fotoCastellani)

Presidente, 92 pagine di annuario Arpat che fanno capire come la qualità dell’aria sia su livelli soddisfacenti per quanto riguarda Pistoia e dintorni. C’è da essere soddisfatti?

"I risultati sono effettivamente positivi, sia a Pistoia ma in generale in tutta la Toscana, eccezion fatta per alcune rilevazioni di Capannori, ma lì sappiamo bene quali problemi ci sono. E’ anche vero che la centralina di riferimento è quella di Montale che si porta dietro qualche sforamento da Pm10 dovuto alla presenza dell’inceneritore. Vedo, inoltre, in Toscana una situazione eccellente dei mari nonostante la quantità rilevante di sporco spiaggiato. Il capitolo rifiuti, invece, ci riguarda da vicino con un forte ritardo della raccolta differenziata, come già emerso nei giorni scorsi, su Pistoia città e c’è da prestare attenzione anche a quello che è il consumo di suolo".

Molto più delicato, invece, sembra il discorso legato all’inquinamento delle acque. Quali sono le principali preoccupazioni?

"E’ bene ricordare che i rilievi sono sui valori chimici e quelli ecologici che riguardano la presenza di inquinanti nelle specie ittiche. Le aree con qualità ambientale non buona sono il 3% in tutta la Toscana e, molte di esse, sono proprio nella nostra provincia: sono stati rilevati piombo, mercurio e nichel nei torrenti, con particolare riferimento ad Ombrone e Brana dove ci sono le tracce di glifosate e ampa, così come per quanto concerne il bacino di Falchereto, la zona Caserana, che però non riguarda l’uso umano, fino a Prombialla dove si rilevano ancora tracce di mercurio. Ritengo opportuno soffermarsi, fra gli altri, proprio su questo ultimo aspetto che coinvolge anche il Vincio di Brandeglio: se, finora, eravamo abituati ad avere agenti inquinanti ’pesanti’ nella piana, o magari al confine con Prato, adesso li troviamo già a monte dei corsi d’acqua o ancora prima di transitare per la città. E, comunque, sono riferiti a centraline dove si fa estrazione per uso umano".

Con queste premesse, quindi, la piana pistoiese per quanto concerne la qualità dell’acqua rimane critica a livello toscano?

"La tendenza regionale è di avere una qualità buona delle acque a monte delle aste dei fiumi, mentre da noi già le stazioni medie risultano contaminate. Dai dati Arpat, per quanto concerne i fitofarmaci, risulta un miglioramento rispetto al passato ma ancora lontani dai valori richiesti. Le criticità restano per il bacino dell’Arno (e, in quello, i corsi d’acqua pistoiesi arrancano ulteriormente, ndr) e per quello dell’Ombrone grossetano però servirebbe davvero una analisi seria per capire da dove provengono queste sostanze già a quote collinari".