Incubo ponti. Otto mesi fa i lavori al viadotto sull’Ombrone. "Nessun rischio"

L'intervento per problemi ai giunti

Ponte sull'Ombrone. Tecnici al lavoro sui giunti

Ponte sull'Ombrone. Tecnici al lavoro sui giunti

Pistoia, 17 agosto 2018 -  Tutti noi,  all’indomani della tragedia di Genova, abbiamo chiuso gli occhi e pensato a cosa significhi vedersi sparire l’asfalto sotto le ruote della propria auto mentre si è in viaggio su un viadotto. Un incubo che ci porta, inevitabilmente, a guardare con più sospetto ogni cavalcavia e ogni ponte che incontriamo, specialmente quelli che percorriamo ogni giorno con la macchina.

In provincia di Pistoia non esistono ponti stradali «strallati» costruiti con la stessa tecnica del ponte Morandi di Genova. La questione dei ponti è comunque sentita: a fine 2017 ha creato disagi, e fatto molto discutere, la chiusura di quello sull’Ombrone avvenuta il pomeriggio del 22 dicembre 2017. Quel giorno, intorno alle 14, «saltò via» letteralmente un grosso blocco di asfalto e cemento dalla sede stradale, finendo per colpire in pieno un’auto di passaggio. Fu la conducente a dare l’allarme, vista anche la grossa crepa che si era aperta per l’intera larghezza della carreggiata lungo tutto l’asse orizzontale della carreggiata. In quel caso, fu chiaro che non si trattava di un banale cedimento dell’asfalto: per questo i tecnici della Provincia imposero l’immediato stop al traffico in una direzione per fare le dovute verifiche e intervenire sulla struttura prima di ulteriori guai. Per gli automobilisti raggiungere Pistoia divenne un vero calvario: solo per entrare in città, nei momenti di maggior traffico, servivano circa quaranta minuti di attesa in coda a Pontelungo. I tecnici della provincia, dopo le analisi sulla struttura, individuarono nei giunti di dilatazione termica il problema all’origine della voragine. Il presidente della provincia Vanni disse a La Nazione. «Sono emerse delle criticità sui giunti di dilatazione su cui è stata fatta l’ispezione, ma il ponte a livello strutturale non ha presentato nessuna lesione».

Dopo circa cinque settimane, ed un costo di circa 75mila euro, il ponte venne riaperto in entrambe le direzioni. Secondo i tecnici impegnati nei lavori i giunti erano saltati a causa dell’acqua che si era inserita nella cavità prevista nell’asfalto. «Quello che vogliamo sottolineare – disse il geometra Balleri all’indomani della riapertura – è che il ponte non presenta alcun problema di staticità e soprattutto che non è mai stato a rischio crollo».

Francesco Storai