REDAZIONE PISTOIA

Alla scoperta dei nostri tesori, si parte con la Madonna dell'Umiltà

Ciclo di visite guidate (gratuite) promosse dalla Fondazione Banca Alta Toscana. Si parte il 23 febbraio. Appuntamenti fino a ottobre

La basilica della Madonna dell'Umiltà, oggetto di un passato contributo (fotoCastellani)

Pistoia, 7 febbraio 2019 - Alla scoperta del patrimonio culturale e artistico del nostro territorio. Torna anche quest'anno, su iniziativa della Fondazione Banca Alta Toscana e della Banca Alta Toscana, un ciclo di visite guidate ai tesori più apprezzati della nostra provincia. Si parte sabato 23 febbraio, alle 15, con destinazione la Basilica della Madonna dell’Umiltà, a Pistoia. Oltre alla chiesa, la visita sarà estesa anche alla sagrestia del tesoro della Madonna. La basilica della Madonna dell’Umiltà sorge sul luogo dell’antica chiesa di Santa Maria Forisportae, così chiamata perché edificata all’esterno della seconda cerchia di mura.

Il 17 luglio 1490, in questa piccola chiesa, avvenne un evento miracoloso: da un affresco, dipinto su una parete, raffigurante la Madonna dell’Umiltà, sgorgarono dalla fronte della Vergine tre sottili rivoli di un “prodigioso licore”. L’evento, che secondo le cronache “continuò per molti giorni”, trasformò la chiesa in un luogo di pellegrinaggio di grande richiamo. Nel 1492, probabilmente su indicazione di Lorenzo il Magnifico, si affidò il progetto di una nuova chiesa all’architetto fiorentino Giuliano da Sangallo, che fece realizzare il plastico dell’edificio dal pistoiese Ventura Vitoni, capomastro del cantiere inaugurato il 2 settembre 1495. Alla costruzione del complesso presero parte, negli anni, anche Antonio da Sangallo, fratello di Giuliano, e Antonio del Pollaiolo.

Dopo la morte del Vitoni, avvenuta nel 1522, la fabbrica, si interruppe per quasi quarant’anni, durante i quali i diversi progetti intrapresi per il completamento si rivelarono fallimentari. Finalmente, nel 1561, Cosimo I de’ Medici concesse di riprendere la costruzione della grande cupola, il cui progetto fu affidato a Giorgio Vasari e che fu terminata nel 1570. La chiesa fu consacrata il 31 dicembre 1582, diventando un luogo di grande attrazione religiosa che, nel tempo, si arricchì di pregevoli opere d’arte e di preziosi oggetti liturgici. Il visitatore, entrando, viene accolto nel grande vestibolo, sulle cui pareti si conservano alcuni affreschi eseguiti tra il Sette e l'Ottocento.

Nel vasto spazio ottagonale della chiesa si aprono sei cappelle riccamente decorate con dipinti, affreschi e stucchi dorati, realizzate tra la seconda metà del Cinquecento e il Settecento. Di altrettanto valore, è il cosiddetto "tesoro della Madonna", un insieme di arredi sacri di proprietà della basilica. Fra questi, il ciborio d'argento, opera dell'orafo fiorentino Giovan Battista Mariani e un gradino, anch'esso in argento. Ancor più eccezionale, è il patrimonio tessile della basilica, che annovera, fra i suoi pezzi, alcuni capolavori assoluti, come la secentesca tovaglia, realizzata in merletto.

Le visite guidate proseguiranno il 16 marzo, a Prato con la visita all’antico ‘Spedale’ della Misericordia, poi il 28 aprile con tappa Palazzo Buontalenti a Pistoia. "Gita" a Firenze sabato 18 maggio, con la chiesa di Orsanmichele, mentre domenica 22 settembre si torna nel pistoiese, a Popiglio, con la Pieve di Santa Maria Assunta e Museo di arte sacra. Ultima data domenica 13 ottobre, con la Villa La Petraia a Firenze. La partecipazione alle visite è gratuita previa prenotazione obbligatoria alla segreteria della Fondazione (0573.7070301, dalle 9 alle 13 e dalle 15 alle 16.30).