
Inceneritore, un’altra ondata di "no": "Si gioca con l’opinione pubblica"
Anche i consiglieri comunali aglianesi hanno ribadito il loro "no" dopo il coro anti-inceneritore che si è levato dagli interventi esterni (politici, anche dei comuni vicini e ambientalisti), durante il consiglio comunale aperto. Non sono però mancati gli attacchi politici. "Se ci troviamo qui – ha detto Silvio Buono (Agliana civica) – c’è un fallimento della politica locale, regionale e nazionale. Ricordo che ad Agliana, oltre all’inceneritore, sono diverse le fonti inquinanti, come glifosate e aziende che producono conglomerati per asfalto. E si prevede aumento di traffico con la nuova lottizzazione Salceto-Palaia". Per Massimo Bartoli (M5s): "La presa in giro sta nell’avere aperto una manifestazione d’interesse prevedendo l’ammodernamento, quando era prevista la chiusura". Considerazione espressa anche da Alberto Guercini (Agliana in comune). Bartoli ha aggiunto: "L’inceneritore è un’industria insalubre e secondo le statistiche dannosa per la salute. C’è un’indagine epidemiologica avviata su base volontaria, non conclusa e inconcludente". Massimo Vannuccini (Pd-Agliana insieme): "Siamo a un passo dalle amministrative, ancora nel caos delle prese di posizione, chi crede nella chiusura dell’inceneritore e al superamento della termovalorizzazione e chi gioca invece con l’opinione pubblica. Il Pd aglianese non ha cambiato idea. In questa sede più volte e anche all’unanimità, abbiamo ribadito che si doveva procedere alla chiusura e riconversione. Il sindaco e la sua maggioranza hanno ignorato il tema ambiente. Oggi lanciano la strategia rifiuti zero. Dove eravate quando, fin dalla manifestazione d’interesse della primavera 2023, dicevamo che lasciare sul tavolo l’opzione del revamping era come dire implicitamente alle aziende di presentare questo tipo di proposte?".
Pronta la replica di Alfredo Fabrizio Nerozzi (consigliere di maggioranza con delega alla transizione ecologica): "Vannuccini anziché fare la morale a me e al sindaco farebbe bene a chiarirsi con i suoi compagni di partito, i sindaci di Montale e Quarrata che vogliono continuare a incenerire. E la Regione, con la stesura del piano rifiuti scaduto nel 2014 e a oggi non approvato. Piano incompleto: manca la destinazione dei termovalorizzatori, di cui il triste primato di fatiscenza spetta a Montale. Siamo al paradosso che ogni Comune deve decidere da solo, ma i flussi dei rifiuti devono essere regolati dalla Regione". Luca Belli (Lega) ha evidenziato che prolungare la vita dell’impianto per altri quattro anni significa incenerire per altri venti, mentre il riciclo dei rifiuti non inquina. Il sindaco Benesperi: "La Regione non ha previsto impianti. Non condivido il ricorso al referendum: deve decidere la politica".
Piera Salvi