REDAZIONE PISTOIA

Il Tar annulla il Daspo a un tifoso arancione

Potrà partecipare agli eventi calcistici del territorio dei prossimi 3 anni. Un giovane pistoiese si è visto riconoscere dal Tar "l’infondatezza delle accuse" che hanno portato la polizia ad applicargli un Daspo vietandogli avvicinarsi allo stadio. L’episodio nel dicembre 2019 quando in occasione della partita Pistoiese-Arezzo, gli agenti gli avevano contestato atti violenti contro i tifosi avversari. Nelle motivazioni del Daspo, si leggeva che il giovane "con il suo atteggiamento minaccioso nei confronti dei tifosi aretini, sfogava la sua aggressività prendendo a calci, con altri, le transenne poste in via Donatori del Sangue, rovesciandole"; egli inoltre "offendeva, provocava e incitava allo scontro la tifoseria ospite". E’ stato l’avvocato Sara Battistini a dimostrare come "non esistano prove del coinvolgimento del ragazzo in quei fatti". Secondo quanto ricostruito al Tribunale amministrativo, nelle immagini si vede il giovane in zona ma non mentre compie gli atti di violenza di cui è stato accusato. "Il collegio – spiega il Tar nella sentenza – ritiene che i fatti posti a fondamento del provvedimento impugnato non siano sufficienti: il video dimostra soltanto la presenza nella zona dei fatti del ricorrente, ma non la sua partecipazione attiva alle condotte contestate; quanto alla identificazione da parte dei poliziotti sul posto essa sarebbe certo prova sufficiente, purché fossero state versate in atti relazioni di servizio in cui il personale di polizia, nominativamente individuato, dichiarasse di aver riconosciuto visivamente il ricorrente senza indicazione alcuna di quali siano gli agenti di polizia che hanno effettuato il riferito riconoscimento; trattasi di indicazione di assoluta genericità e che non consente riscontro probatorio alcuno, come tale insufficiente a fondare processualmente la prova della responsabilità del ricorrente".

M.M.