La materia al centro, talmente malleabile da poter essere tagliata, mescolata, stesa, incisa o stratificata, dimostrando così le sue infinite possibilità di trasformazione. Ecco perché, più che di dipinti in senso tradizionale si deve parlare di "concrezioni materiche che ricordano, per consistenza e colore, aggregati di minerali, superfici murali, increspature rocciose". Ha aperto i battenti nei giorni scorsi (fino al 12 ottobre, tutti i giorni dalle 13.30 alle 20.30) la mostra "Il primato della materia", personale dell’artista pistoiese Velio Ferretti alla Galleria Art Art di Armando Xhomo a Firenze (via Ghibellina 105-107-111 r). La mostra, a cura della storica e critica d’arte Daniela Pronestì, riunisce un nutrito gruppo di opere tra grandi, medio e piccolo formato, che ripercorrono le tappe fondamentali della produzione artistica di Ferretti, con particolare accento sull’importanza della materia. "Quella di Ferretti – scrive la curatrice – è una ricerca sulle implicazioni tanto artistiche quanto ‘esistenziali’ della materia, intesa non solo come principio, origine, matrice, ma anche come espressione di forze primordiali che accomunano la natura e il cosmo, la terra e le galassie, lo spazio-tempo e l’incommensurabile. Forze alle quali anche l’atto creativo compartecipa, tenendo insieme sia il livello organico che quello ancestrale della materia, il microcosmo dell’opera con il macrocosmo della natura". Nato a Pistoia nel 1952, Velio Ferretti ha coltivato sin da ragazzo la passione per la pittura. La sua carriera artistica inizia nel 2015 quando ha potuto dedicarsi interamente a uno studio intenso sui colori e i materiali in continua ricerca di una sintesi tra di essi.
l.m.