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"Il pozzo di Giacobbe", guardia alta a Quarrata

I picchi emergenziali toccati nel periodo della pandemia sono alle spalle. Ma l’associazione avverte: "In tanti non riescono ad arrivare a fine mese" .

"Il pozzo di Giacobbe", guardia alta a Quarrata

I numeri critici riscontrati durante la pandemia sono quasi del tutto alle spalle, ma il quadro continua ad essere monitorato attentamente anche alla luce della situazione globale e il supporto delle istituzioni resta comunque fondamentale. Questo è quanto delineato perlomeno dai dati dell’associazione Il Pozzo di Giacobbe legati all’emporio sociale: riscontri che dimostrano come l’"emergenza povertà" a Quarrata si sia in parte ridimensionata, ma al tempo stesso resta una costante. "C’è ancora chi non riesce ad arrivare a fine mese" ha confermato Daniele Bellini, responsabile dell’Emporio. Si tratta com’è noto di un supermercato "speciale" nato nel 2016 (anche grazie all’impulso del Comune) attrezzato come un mini-market, con i prodotti differenziati sugli scaffali e nei banchi frigo, con i cestelli ed i carrelli, con la cassa. L’unica differenza è che i beni non vengono pagati tramite denaro contante o bancomat, ma in "punti" che vengono accreditati su una tessera, dopo aver fatto richiesta ai servizi sociali del Comune.

Un servizio che si rivolge ai residenti sul territorio comunale con Isee inferiore ai 13mila euro che si è rivelato nei momenti più difficili della crisi pandemica un salvagente capace di alleviare le sofferenze del tessuto sociale. E lo è rimasto ancora oggi, dando un’occhiata alle statistiche: in questi primi tre mesi del 2023 (o poco più) l’Emporio ha distribuito 7023 kg di prodotti alimentari (a fronte di oltre 99mila chili di cibarie distribuite dal momento dell’apertura). Sono 59 i nuclei familiari presi attualmente in carico, che corrispondono a 143 utenti. Numeri che stanno rientrando pian piano nella norma (nel 2019 erano 40 i nuclei seguiti) ma che per certi versi non appaiono ancora così lontani da quelli registrati nel 2021, in piena emergenza sanitaria (quando l’Emporio sosteneva 82 famiglie). Anche se il momento più critico è coinciso curiosamente con la fine della crisi pandemica. "Nei primi mesi dello scorso anno siamo arrivati a sostenere 140 nuclei familiari – ha aggiunto Bellini – il sistema ha retto, ma far fronte per periodi prolungati ad un’utenza tanto numerosa sarebbe stato oggettivamente complicato". Il peggio è passato dicevamo, ma l’attenzione resta comunque alta. "Potrebbe esserci un aumento delle richieste nelle prossime settimane – ha chiosato Bellini – cercheremo di aprire le nostre porte, come abbiamo sempre fatto. Ma servirà anche l’appoggio delle istituzioni e l’organizzazione della politica".

Giovanni Fiorentino