Il nodo occupazionale "La ripresa del settore passa dai lavoratori e dalla formazione"

L’analisi di Alessandra Biagini (Cisl) sui nodi dell’ambito turistico "Mancano tante figure professionali, il fabbisogno è in crescita . Servono regole certe, contratti più lunghi e stipendi adeguati".

Il nodo occupazionale  "La ripresa del settore  passa dai lavoratori  e dalla formazione"

Il nodo occupazionale "La ripresa del settore passa dai lavoratori e dalla formazione"

"Il settore del turismo è in forte ripresa, ma è fragile nella componente più importante per il futuro: il lavoro". A dirlo è Alessandra Biagini, segretaria territoriale Cisl di Pistoia, che elenca anche alcune criticità che riguardano la nostra provincia. "Pistoia ha tanti attrattori: patrimonio artistico, sistemi museali, tradizioni, enogastronomia, crocevia di cinque cammini che richiamano un turismo lento, una montagna che attrae sia in inverno che in estate e poi i poli termali – ricorda –. Ma ha pure alcune criticità da risolvere, come quella delle Terme di Montecatini che è drammatica, il museo Marino Marini tuttora chiuso e la discussione accesa sul progetto di finanziamento della funivia che collega la Doganaccia al Corno alle Scale".

Tornando al tema del lavoro, per quanto riguarda il settore turistico, quali sono i problemi maggiori?

"Uno dei temi centrali è quello dei lavoratori invisibili, quelli che non ci sono, che non si trovano, che le aziende vorrebbero assumere ma non riescono a trovare. Nella provincia di Pistoia le figure più richieste in ordine al fabbisogno sono: i camerieri e professioni assimilate, i cuochi in alberghi e ristoranti, i baristi, personale non qualificato nei servizi di ristorazione, addetti alla preparazione, alla cottura e distribuzione di cibi, ma anche addetti all’accoglienza, intrattenitori e facchini".

Perché è difficile trovare queste figure professionali?

"Perché molti preferiscono lavorare in settori più strutturati con contratti che prevedono un maggior numero di ore, e poi perché il settore sconta ritardi di anni nel rinnovo dei contratti collettivi nazionali e per far rimanere i lavoratori servirebbero regole certe, salari e stipendi al passo con il costo della vita. Vanno poi incentivati i contratti a tempo indeterminato e va alzato il costo del tempo determinato, più breve è la durata del contratto più deve costare. Per non parlare dell’uso dei voucher, al quale siamo contrari".

Una soluzione può arrivare dalla formazione?

"Occorre un percorso formativo continuo che permetta alle lavoratrici e ai lavoratori di migliorare le proprie competenze professionali o acquisirne di nuove per meglio rispondere alle richieste di mercato. Siamo convinti che oggi non basti solo avere un territorio ricco di bellezza e cultura, ma occorra mettere in atto strategie mirate che sappiano rispondere ai grandi cambiamenti che riguardano l’innovazione e l’innalzamento degli standard di qualità dei servizi. È necessario, infine, investire sui giovani e sulla qualità del lavoro, puntando su quel sistema di piccole imprese di cui il turismo pistoiese è ricco".

Patrizio Ceccarelli