
Antonio Vermigli è morto nel 2023
"Papa Francesco è stato una fonte di luce, un punto di riferimento per mio padre, perché con la sua idea di Chiesa aperta sul mondo, dalla parte dei più fragili, rappresentava in pieno quei valori per i quali ha lottato tutta la vita". Così Tommaso Vermigli parla del nesso che legava suo padre Antonio agli stessi ideali del Pontefice appena scomparso, la solidarietà, l’impegno per la pace, la vicinanza agli ultimi, soprattutto quelli che vivono nelle aree più sfruttate e dimenticate del mondo. Membro del Cenacolo degli Amici di papa Francesco fin dalla prima ora, fondato dal giornalista vaticanista Raffaele Luise, e di cui facevano parte anche i cardinali Kasper e Coccopalmerio, Vermigli (attivista nell’ambito della cooperazione internazionale e attivista responsabile di Rete Radié Resch di Quarrata, morto nel 2023 all’età di 72 anni) fino all’ultimo si impegnò a diffondere la parola del Papa, mettendo in connessione persone, creando relazioni per portare avanti progetti e idee di giustizia e di fratellanza.
Accompagnò anche in Vaticano alcune delegazioni provenienti dall’America Latina, lui che era vicino a quella discussa Teologia della liberazione che il Papa invece non aveva avversato. E fu grazie all’intercessione sua e di Luise, che Mauro Corona potè arrivare a incontrare il pontefice e donargli un suo libro, come ha raccontato lo stesso Corona. Se anche Antonio sia stato al cospetto del Santo Padre in un incontro privato ormai non è dato sapere: Vermigli normalmente non amava vantarsi dei suoi incontri prestigiosi e ai figli non ha mai raccontato di un’eventuale incontro ravvicinato con Bergoglio. "Mio padre si è impegnato con dedizione affinché il messaggio profetico del Papa fosse accolto - afferma Tommaso - un impegno concreto, messo in pratica ogni volta che si è dato da fare per promuovere la giustizia. Soprattutto l’amore per nostra ’madre terra’, che Papa Francesco invitò a rispettare nell’enciclica ’Laudato sì’, come nostra casa comune, che mette in relazione la natura con la giustizia sociale".
Daniela Gori