Il gioco clandestino è finito . Bische, estorsioni e frodi. Polizia e Finanza stroncano il giro con dodici arresti

Fondamentali le intercettazioni che hanno rivelato il sistema, ramificato in due province. I sequestri hanno riguardato beni per circa due milioni di euro. Puntate fino a 400mila .

Il gioco clandestino è finito . Bische, estorsioni e frodi. Polizia e Finanza stroncano il giro con dodici arresti

Il gioco clandestino è finito . Bische, estorsioni e frodi. Polizia e Finanza stroncano il giro con dodici arresti

"Non ci possono fare niente. C’è soltanto una contravvenzione". Siamo nel retrobottega di una delle bische clandestine allestite a Prato. Due degli indagati parlano tra loro e non sanno di essere intercettati. Nè sanno, è chiaro, che la legge che sanziona la raccolta illecita di denaro, e quindi le scommesse clandestine, è cambiata nel 2019 e che le pene, oggi fino a sei anni, consentono l’intercettazione. E’ così che Polizia di Stato e Guardia di Finanza, con una efficace sinergia investigativa, hanno smantellato "un pervicace fenomeno estorsivo e un vero e proprio sostema di scommesse illegali e clandestine". Tutto è cominciato nel febbraio del 2022 con una denuncia al Commissariato di Montecatini che era, piuttosto, una richiesta di aiuto da parte di due ristoratori esperati dalle pressioni e dalle minacce, anche di morte, da parte di un cittadino di origine cinese e due uomini della Valdinievole, noti agli uffici, che tentavano di farli rinunciare ai loro locali: l’Acqua di Montecatini e l’Aria di Pieve a Nievole. Da questo episodio, giorno dopo giorno, gli investigatori, intrecciando le loro attività, hanno dato vita a un’indagine vasta e complessa che ha visto ieri la fase cautelare. La Squadra Mobile della Questura di Pistoia e il Nucleo di Polizia Economico della Guardia di Finanza di Pistoia hanno eseguito l’ordinanza emessa dal giudice per le indagini preliminari Patrizia Martucci su richiesta della Procura della Repubblica di Pistoia. Ha riguardato dodici persone. In carcere sono finiti Giacomo Terracciano e Francesco Terracciano, di Monsummano; Ye Shengbin, di Prato, Massimo Casabona di Montecatini, Fabrizio Amicucci di Prato, Mirko Mariani di Roma, Hu Yunye di Prato, Pierluigi Spera di Montecatini e Pietro Pettinari di Montemurlo. Arresti domiciliari per Jonah Ghiselli di Viareggio, Federico Cipollini di Carrara e Leandro Borgi di Prato. Sono stati sequestrati beni per circa 2 milioni di euro.

L’indagine, presto ribattezzata "Endgame", fine del gioco, è stata illustrata da un’ampia conferenza stampa che si è svolta ieri pomeriggio in questura e che è stata presieduta dal procuratore Tommaso Coletta. Dall’indagine, dove le intercettazioni hanno svolto un ruolo cruciale, come ha spiegato il procuratore, si sono aperti quattro filoni che hanno riguardato il controllo dei locali, lo spaccio che vi avveniva, i reati fiscali, compresa l’esportazione di valuta all’estero, e l’associazione finalizzata alle scommesse clandestine e al gioco d’azzardo che ha avuto, come teatro, la città di Prato.

"Le dimensioni di questa associazione dedita alle scommesse clandestine – ha spiegato ancora – è misurabile in termini economici e sono stati rivelati proprio nel corso delle intercettazioni dove uno dei sodali al vertice, parla con un amico, in auto e dice: “Giocano fino a trecento-quattrocentomila euro al mese“". Gli inquirenti hanno potuto verificare che chi gestisce le scommese online quadagna sempre, sia che si vinca, sia che si perda. Sono emersi profili di giocatori con grandissima disponibilità economica, e ben più bassi. Online era possibile giocare su una piattaforma con una estensione diversa rispetto a quella autorizzata dal monopolio, fuori dal regime di controllo. Il terreno di gioco, era, per il 90 per cento, quello del calcio.

Accanto al procuratore Coletta, alla conferenza hanno preso parte il procuratore di Prato facente funzione, Laura Canovai, i sostituti procuratori di Pistoia Luisa Serranti e Leonardo De Gaudio, la dirigente della Squadra Mobile Veronica Brustenghi, il comandante provinciale della Guardia di Finanza Stefano Lampone, il comandante del Nucleo di Polizia Economica e Finanziaria Giovanni Sardella. "Noi ci siamo – ha detto il questore Marco Dalpiaz– e qui c’è un sistema di sicurezza ben rodato. Noi vogliamo dare un messaggio di serenità a tutta la collettività".

l.a.